Tragedia sfiorata a Vallo della Lucania, automobilista investe un cinghiale: «Sono un pericolo»

Il cinghiale è morto sul colpo mentre la vettura è rimasta completamente danneggiata nella parte anteriore

L'auto distrutta
L'auto distrutta
di Carmela Santi
Venerdì 26 Aprile 2024, 07:00
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Tragedia sfiorata vsulla Cilentana. Nella notte tra mercoledì e ieri mattina un violento impatto si è verificato tra una vettura e un cinghiale. L’auto è andata completamente distrutta, l’ungulato è morto sul colpo. Il sinistro è avvenuto nel tratto tra Vallo della Lucania e Vallo Scalo all’altezza della clinica Cobellis.

L’auto transitava sulla strada a scorrimento veloce quando un cinghiale di grossa taglia è spuntato all’improvviso dalla vegetazione ai margini dell’arteria. L’autista non è riuscito ad evitare l’animale colpendolo in pieno. Il cinghiale è morto sul colpo mentre la vettura è rimasta completamente danneggiata nella parte anteriore. Per fortuna, invece, non si segnalano feriti. Sul posto tempestivo l’intervento dei sanitari del 118 e dei carabinieri del Reparto Territoriale di Vallo. L’automobilista non ha riportato gravi ferite, per lui solo tanta paura. Personale Anas è dovuto intervenire sul posto per rimuovere la carcassa. Quello di due giorni fa è soltanto l’ultimo incidente stradale provocato dai cinghiali che sempre più rappresentano un pericolo non soltanto per le colture agricole ma anche per la pubblica incolumità.

Negli ultimi mesi il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha avviato delle iniziative per combattere la diffusione dei cinghiali, con una filiera di sele controllori e centri di raccolta. Il presidente del Parco, Giuseppe Coccorullo, si è detto soddisfatto dei risultati finora ottenuti. Il Parco ha già individuato quattro centri di raccolta ed altri ne sta programmando. «Auspichiamo - ha ribadito il presidente - che grazie al contributo di selecontrollori, cacciatori autorizzati, arriveranno presto risposte concrete a una problematica tanto sentita».

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Ai trecento selecontrollori già formati ed operativi, a giorni se ne uniranno altri trecento. «È una problematica - ricorda il direttore Romano Gregorio - su cui stiamo lavorando da tempo».

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