Ucraina, il mistero dei gioielli “donati” dall’Italia e ritrovati dai volontari negli aiuti umanitari

Ucraina, il mistero dei gioielli “donati” dall’Italia e ritrovati dai volontari negli aiuti umanitari
di Mattia Ronsisvalle
Domenica 5 Giugno 2022, 18:02 - Ultimo agg. 7 Giugno, 08:35
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Ci troviamo nel bel mezzo di un mistero che lega Roma e Kiev. Secondo quanto riporta il Servizio speciale di Stato dell'Ucraina, nelle scorse settimane i volontari in Ucraina hanno trovato dei gioielli negli aiuti umanitari e ora stanno cercando i proprietari.

Collane, bracciali e ciondoli sono stati trovati durante lo smistamento di una partita di aiuti umanitari provenienti dall'Italia. «Poiché il Volunteer Hub raccoglie attrezzature, oggetti e cibo per i militari e i cittadini colpiti dalla guerra, siamo giunti alla conclusione che gli oggetti di valore potrebbero essere arrivati a noi per caso. E saremmo felici di restituirli ai loro proprietari, per i quali pesano molto di più, perché ricordano alcuni eventi della loro vita»  - si legge in un comunicato dell'associazione di volontariato.

Ma c’è chi ha ipotizzato che i gioielli non fossero capitati lì per caso: «Ho vissuto in Italia – racconta un volontario di Kiev Igor M. - per 15 anni e posso dire che gli italiani hanno un gran cuore. Quando mi hanno detto cosa è accaduto ho provato ad analizzare cosa fosse successo: su alcuni gioielli erano incisi dei nomi. Quando vivevo al Sud dell’Italia mi hanno detto che dopo una celebrazione religiosa capita che si facciano doni del genere per poi rivenderli in futuro. Secondo me l’Italia ha voluto proprio farci un dono».
Il Servizio doganale di Stato ha invitato gli ucraini ad aiutare a trovare i proprietari dei gioielli.

In che modo? Contattando amici italiani, diffondendo la notizia del ritrovamento sui social-network e anche attraverso i media giornalistici, se possibile.

L'Italia rafforza il suo aiuto

Il nostro Paese continua ad aiutare il popolo ucraino. Nelle scorse settimane l’Italia ha approvato contributi finanziari umanitari per la crisi pari a 26 milioni di euro alla seconda riunione del Tavolo di coordinamento della società civile sulla crisi in Ucraina. Nel dettaglio, sei milioni di euro andranno all’Unicef ucraino; altri sei allo «Ukraine Humanitarian Fund» di Ocha; 4 milioni di euro complessivamente al Comitato Internazionale della Croce Rossa in Ucraina; 8 milioni di euro a Unhcr nei Paesi della regione e 2 milioni di euro alla Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa nella regione. Ancora massima tutela e controllo per i minori: il Ministero per le pari opportunità si assicura affinché i minori non accompagnati in fuga dall’Ucraina non cadano vittime di tratta o di lavoro minorile.

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