Ghali alla Mecca per il Ramadan, pioggia di critiche sui social: «Quello che fai è precluso alle donne, dovresti batterti per loro»

A far discutere anche il suo tatuaggio sul braccio, proibito dalla religione islamica

Ghali alla Mecca per il Ramadan, pioggia di critiche sui social: «Quello che fai è precluso alle donne, dovresti batterti per loro»
Ghali alla Mecca per il Ramadan, pioggia di critiche sui social: «Quello che fai è precluso alle donne, dovresti batterti per loro»
Lunedì 8 Aprile 2024, 13:40 - Ultimo agg. 14:13
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Non è piaciuto ai fan il post di ieri di Ghali su Instagram. In occasione del Ramadan, il cantante di Milano si è infatti recato alla Mecca, in Arabia Saudita, per il tradizionale pellegrinaggio nei luoghi santi dell'Islam, postando poi sui social una foto di lui davanti alla Pietra Nera. A far discutere, però, sono stati due elementi: il tatuaggio sul braccio e il "silenzio" sulla situazione delle donne.

Ghali alla Mecca per il Ramadan, il post polemico: «La gente in questo Paese ha dimostrato di saper stare dalla parte giusta»

Le critiche

Doveva essere un post spirituale, di preghiera. Invece quello pubblicato ieri da Ghali su Instragram è diventato il teatro di critiche e insulti gratuiti. Il motivo? Prima di tutto il tatuaggio del rapper sull'avambraccio. «Ghali non sa che è proibito avere i tatuaggi nella religione islamica? Il rapper non sa che non si può effettuare il Ramadan con i tatuaggi? Apoteosi dell'ipocrisia», ha scritto un utente sotto alla foto postata dal cantante di Milano.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Ghali (@ghali)

Oltre a questo, però, a far discutere è stato anche il "silenzio" di Ghali sulla questione delle donne: «Quello che tu fai è precluso alle donne.

Sarebbe bello se tu, come musulmano, ti spendessi un po' per i diritti delle donne, dato che sei già tanto impegnato per i diritti degli ultimi, dei migranti. Vorresti batterti un pochino anche per quella metà di mondo che, soprattutto in Arabia Saudita, è trattata peggio degli animali? Grazie». 

Il post su Instagram

Nel post pubblicato, l'artista indossa un asciugamano bianco, senza cuciture, come fosse una toga. Questo abbigliamento rende tutti i pellegrini, qualsiasi sia la loro condizione, uguali dinanzi a Dio. Qualche giorno fa aveva pubblicato un testo su Instagram ricordando questo mese come «il momento giusto che ho per vivere la gratitudine che ho per Dio, per tutta la gente che in questo Paese ha dimostrato di saper stare dalla parte giusta e grazie alla quale non mi sono sentito solo». L’augurio è Ramadan Mubarak, che il Ramadan sia benedetto.

«Nell'ultimo mese ho ricevuto migliaia di messaggi di supporto da persone che nel loro piccolo in questo paese hanno il coraggio di parlare. Vedo insegnanti e bambini nelle scuole italiane finalmente parlare di quello che sta succedendo. Persone di pensiero politico completamente opposti ma uniti da questa causa. Da voi ho imparato molto e per questo ci tengo a ringraziarvi. Usare la nostra voce per dire qualcosa contro lo sterminio di civill, compresi i bambini, in Palestina o per condividere le informazioni documentate da tutti i giornalisti che rischiano la vita e che l'hanno persa per mostrare al mondo questo massacro, è l'unica cosa che possiamo fare in questo momento. Sono deluso da tanti artisti italiani che hanno la penna per dire qualcosa, da quelli francesi, e quelli inglesi, dalla gente della moda che ti guarda dalla testa ai piedi, dai finti attivisti affamati di fama. Tutti piegati dalla paura di essere tagliati fuori da qualcosa. Mi sono circondato per anni di persone che non mi immaginavo sarebbero rimaste in silenzio di fronte al genocidio in Palestina. Avete più soldi ora? Avete più like e follower? Avete più richieste di collaborazioni? Siete più cool o alla moda? Siete più liberi ora? Non credo, vi vedo fermi come prima ma con le maschere cadute, a penzoloni. Il mese di Ramadan sta arrivando, ed è il momento giusto per vivere la gratitudine che ho per Dio, per tutta le gente che in questo paese ha mostrato di saper stare dalla parte giusta e che grazie alla quale non mi sono sentito solo. Grazie. Non abbiate paura di essere voi stessi e della verità, non preoccupatevi del giudizio degli altri. Siate quello che siete perché è il dono più prezioso che vi è stato dato. Il momento in cui non vi sentite parte della massa è il momento più importante per la vostra evoluzione. Non fidatevi di chi vi dice che non siete abbastanza, che non siete cool, che non potete dire quello che pensate perché rischiate di perderci. Alla fine, non si perde mai ad essere se stessi e si risparmia solo tempo verso il grande passo. Ramadan Mubarak».

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