Caro-voli, contro gli algoritmi più poteri all'Antitrust. Ma salta il tetto ai prezzi, ecco come cambia il decreto Asset

Cambia il decreto Asset. Previste sanzioni per le compagnie aeree che non si adeguano. Salta il tetto massimo ai prezzi dei biglietti, come era stato chiesto da Ryanair

Caro-voli, contro gli algoritmi più poteri all'Antitrust. Ma salta il tetto ai prezzi, ecco come cambia il decreto Asset
Caro-voli, contro gli algoritmi più poteri all'Antitrust. Ma salta il tetto ai prezzi, ecco come ​cambia il decreto Asset
di Giacomo Andreoli
Martedì 19 Settembre 2023, 11:50 - Ultimo agg. 15:38
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Più poteri all'Antitrust per limitare l'utilizzo degli algoritmi delle compagnie aeree (in primis le low cost), che gonfiano i costi dei biglietti. Ma anche l'eliminazione del tetto massimo ai prezzi delle tratte per Sicilia e Sardegna (200% dei costi medi durante l'alta stagione), che diventa solo uno dei criteri per i possibili nuovi interventi dell'Authority contro i rincari esagerati. Il governo dovrebbe intervenire così sul caro-voli, con un apposito emendamento al decreto Asset visionato da Il Messaggero, che può essere presentato nelle prossime ore.

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TUTTE LE MODIFICHE

La misura sarebbe il frutto della mediazione tra i vettori aerei e il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, dopo il tavolo al Mimit di giovedì scorso e le minacce sul taglio delle rotte e sull'aumento dei prezzi da parte di Ryanair e easyJet.

Nei giorni scorsi i tecnici del ministero hanno raccolto le proposte delle compagnie. Tutte (compresa Ita Airways) hanno chiesto di chiarire alcuni dettagli applicativi, altrimenti le norme varate dal governo lo scorso Ferragosto rischiano di essere inapplicabili. Con i nuovi poteri l'Antitrust potrà multare le compagnie aeree, con sanzioni anche da milioni di euro, se accerterà che gli algoritmi sono usati per «intese restrittive della libertà di concorrenza» (cioè cartelli tra vettori per gonfiare i prezzi) o «abuso di posizione dominante» (cioè la modifica dei prezzi da parte di una compagnia in maniera illecita).

Insomma, si punta ad aprire un focus sul funzionamento di questi sistemi automatici che applicano tariffe ad hoc ai clienti, vietando la profilazione (secondo l'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile, anche in base alla posizione geografica e le ricerche sul web) e l'aumento dei prezzi in base al tipo di dispositivo usato per prenotare.

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L'Authority potrà intervenire sempre, ma tenendo in particolare conto i voli nazionali per le isole nei periodo di alta stagione, quando i prezzi si alzano del 200%, e gli altri collegamenti nazionali se ci sono «emergenze nazionali», ovvero il blocco degli spostamenti stradali e ferroviari, impediti da eventi eccezionali. Sulla formula precedente, ovvero il tetto ai prezzi da non superare, hanno pesato i timori di un possibile contrasto con le norme europee sulla concorrenza. Con la paura che gli annunciati ricorsi delle low cost (a partire da Ryanair) avrebbero azzerato la stretta, ora comunque più lieve.

L'Antitrust potrà poi svolgere un'indagine conoscitiva e imporre, se emergono «fattori distorsivi» nel mercato dei voli, «misure strutturali che elimino la distorsione». L'Authority dovrà quindi redigere un documento, accessibile sul suo sito e dai siti delle compagnie, con i diritti degli utenti per la «trasparenza delle condizioni di prezzo praticabili dalle compagnie». Anche per questo sono previste 10 assunzioni nel 2024: otto funzionari direttivi e due impiegati operativi. E ancora, nell'emendamento c'è spazio per una sorta di "operazione verità" sugli incentivi che ricevono le compagnie aeree, soprattutto dai piccoli aeroporti, con nuovi poteri di monitoraggio all'Autorità di regolazione dei Trasporti. Secondo l'Ente sono 334 milioni nel 2022, di cui i 2/3 a Ryanair. Gli scali dovranno rendere noti i criteri, spesso poco chiari, con cui concedono sussidi allo sviluppo delle rotte.

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Nel frattempo il governo ragiona anche su una possibile riduzione delle tasse aeroportuali, per venire incontro alle compagnie. Non l'abolizione dell'addizionale comunale, che va a rimpinguare quel Fondo di solidarietà del trasporto aereo che paga la cassa integrazione a piloti e personale di terra in caso di crisi. La tassa potrebbe però essere ridotta nei periodi di picco. Si può agire ancora più facilmente sull'Iva per i voli domestici, così come sulla tassa di sicurezza e di difesa dell'ambiente. Costi che fanno alzare il prezzo dei biglietti anche di decine di euro. Ma per farlo bisogna trovare almeno 150 milioni. E per questo il ministero dell'Economia frena.

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