Salerno, balneazione ok: qualità dell'acqua “eccellente” problemi solo alle foci dei fiumi

Il consigliere comunale di opposizione a Salerno, Donato Pessolano, polemizza sugli arenili: spiagge nel degrado, c'è disinteresse dell'amministrazione

Una spiaggia di Salerno capoluogo
Una spiaggia di Salerno capoluogo
di Gianluca Sollazzo
Domenica 28 Aprile 2024, 06:15
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A Salerno tuffi vietati solo in due tratti di mare. La stagione balneare è ancora agli albori ma i salernitani possono cominciare a incrociare le dita: tutti sperano che il mare possa dare più sorrisi e meno brutte sorprese rispetto a quanto accaduto l’anno scorso, quando le giornate dei bagnanti, nel clou dell’estate, sono state rovinate da chiazze marroni, schiuma e acqua non proprio limpida. Poco più di un'ora e mezza. Non di più. Per il più mattiniero degli amanti del bagnasciuga della zona orientale del capoluogo, tanto è durata spesso la giornata al mare nella stagione balenare tra giugno e agosto 2023. L’anno scorso tra i più colpiti dai disagi sono stati i bagnanti di Torrione, nella fascia di litorale compresa tra le piscine comunali e il Lungomare Marconi, angolo via Perito, spesso alle prese con la morsa della chiazza di mare verdastra e a tratti anche schiumosa. Non di rado nella trascorsa stagione estiva si sono registrate fughe dalla bagnasciuga e c’è chi è stato costretto ad accontentarsi solo di una passeggiata sulla spiaggia senza potersi bagnare neppure i piedi. 
I DATI
I dati dei campionamenti risalgono ai giorni tra il 18 aprile e il 22 aprile, quando l’agenzia regionale ha effettuato attenti esami. I tratti di mare vietati ai tuffi sono lo specchio di mare antistante la Foce dell’Irno (180 metri a est del fiume fino alle piscine comunali), dove sono state rinvenute presenze di escherichia coli ed enterococchi intestinali fuori controllo; stessa situazione negativa si registra sulla spiaggia libera dal Fuorni al fiume Picentino, dove l’acqua non è balneabile e la qualità altamente scarsa. A Torrione, i prelievi del 18 aprile, hanno evidenziato qualità di acqua addirittura “eccellente”, seppure con presenze estremamente ridotte di escherichia coli ed enterococchi intestinali. Sono classificati come “eccellenti” anche i tratti di mare di Mercatello (tra il lungomare Marconi e il Lungomare Colombo), così come quello antistante il Lungomare Colombo fino al torrente Santa Margherita. Fino a via Leucosia l’acqua del mare del capoluogo è eccellente, come la spiaggia a sud del porto Marina d’Arechi fino alla foce del fiume Fuorni. La temperatura delle acque registrata al 18 aprile è di 16 gradi. Ma la temperatura è destinata è salire con l’aumento del caldo. Altro tratta di spiaggia preferito dai salernitani, però non ricadente nel territorio comunale di Salerno, è quello compreso Torre Crestarella a Radice molo di sottoflutto (spiaggia La Baia) classificato anch’esso come eccellente. Insomma, le premesse sono buone per partire con la stagione dei bagni. Ma restano gli incubi del passato. 
L’INQUINAMENTO
In tanti si pongono interrogativi sul perché le acque del litorale si presentino così sporche in determinate fasce dell’estate. Se l’Arpac classifica i tratti come eccellenti perché si presentano spesso chiazze verdastre? Sul tavolo solo ipotesi: il troppo caldo potrebbe dare la stura al fenomeno naturale causato dalla putrefazione delle alghe, legato al riscaldamento delle acque. Ma c’è chi sospetta anche di possibili scarichi fognari. Un quadro in ogni caso precario che stride con l’immagine turistica del capoluogo nel clou della stagione estiva. Dalla salute delle acque alla pulizia delle spiagge.

A sollevare la polemica è il consigliere comunale di opposizione, capogruppo di Oltre, Donato Pessolano. «Da Santa Teresa alla foce dell'Irno – scrive il consigliere - da Torrione a Mercatello, da Torre Angellara al confine con Pontecagnano: tutti gli arenili cittadini sono da anni vittime di disattenzione ed incuria da parte dell'amministrazione comunale. Non si possono soltanto attribuire le responsabilità ai cafoni di turno. Da un lato è vero che una minoranza degli utenti delle spiagge cittadine mostra di non avere rispetto di luoghi dal valore paesaggistico ed ambientale inestimabile. Dall'altro, c'è da aggiungere che il Comune è completamente disinteressato». 

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