Jasmine Paolini, chi è la tennista azzurra che sogna gli Internazionali. «Pressioni? No, voglio godermi il momento»

«L'affetto dei tifosi? È tantissimo grazie anche ai risultati di Sinner»

Jasmine Paolini, chi è la tennista azzurra che sogna gli Internazionali. «Pressioni? No, voglio godermi il momento»
Jasmine Paolini, chi è la tennista azzurra che sogna gli Internazionali. «Pressioni? No, voglio godermi il momento»
di Marco Prestisimone
Martedì 7 Maggio 2024, 15:44 - Ultimo agg. 16:00
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Dice di volersi godere il momento, Jasmine Paolini. E non potrebbe essere altrimenti: la tennista azzurra, numero 11 del tabellone degli Internazionali Bnl d'Italia, è l'azzurra su cui sono riposte le maggiori speranze del tennis femminile italiano. Più che obiettivi, però, a Roma lei vuole parlare di divertimento: «Voglio finire il torneo pensando che mi sono divertita e sapendo di aver dato il meglio», ha detto nella conferenza stampa andata in scena al Foro Italico. «Non mi pongo il problema degli obiettivi. Se hai pressione significa che sei in una buona posizione, ma io cerco di prendere solo il lato positivo e sono nella posizione dove vorrei essere - ha proseguito -. Voglio vivere il momento e il presente, è bello essere in questa posizione e giocare contro grandi giocatrici. Voglio godermi il momento». Tra le giocatrici da cui trae ispirazione c'è anche «Flavia Pennetta», mentre parlando dell'affetto dei tifosi italiani aggiunge che «è tantissimo grazie anche ai risultati di Jannik e tutti noi». Paolini ha concluso parlando della sua crescita: «Una delle chiavi è stata quella di servire meglio e bene. Spingerlo di più mi ha aiutato».

Il non-problema dell'altezza

Jasmine Paolini a Dubai è diventata la terza italiana di sempre ad aggiudicarsi un Wta 1000 dopo Flavia Pennetta e Camila Giorgi.

Nata il 4 gennaio 1996, padre italiano e madre di origini ghanesi/polacche, ha iniziato a giocare a tennis grazie allo zio Adriano. A 15 anni entra nel college federale di Tirrenia. È lì che arrivano i primi dubbi su una carriera ad alto livello. «È brava, sì, ma è troppo bassa». Per Jasmine, che è alta un metro e sessantatré, non è mai stato un problema. «L’altezza non è un deficit enorme – ha confessato in un'intervista nel 2018 – e nel tour ci sono anche alcune giocatrici non troppo alte. Come ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro. L’unica domanda che mi faccio è come servirei se fossi più alta. Forse servirei un po’ meglio... ma magari sarei meno agile».

L'esordio tra i grandi

A 19 anni arriva l'esordio tra le big, nelle qualificazioni agli Internazionali di Roma. Nel 2017 la prima partecipazione alle qualificazioni di uno Slam e la chiamata per giocare in doppio con Martina Trevisan in azzurro. Il suo allenatore è Renzo Furlan, che inizialmente la seguiva solo in parte a causa degli impegni con la nazionale serba. «Sono fiera di aver creduto in questo rapporto nonostante alcuni momenti non facili – ha detto in passato Paolini –. Il fatto che lui abbia iniziato a seguirmi in pianta stabile sia negli allenamenti che nei tornei per me ha rappresentato una svolta, poichè siamo riusciti a dare continuità al lavoro».

 

La prima volta in top 100

Nel 2019 entra per la prima volta in Top 100 grazie alla finale del torneo di Tokyo, nel 2021 vince il suo primo titolo Wta 250 battendo in Svlovenia la statunitense Alison Riske-Amritraj. Nel 2022 ad Indian Wells contro Sabalenka (allora n.3 del mondo) arriva la prima vittoria contro una top 10 e l’approdo nelle finali di Cluj-Napoca e Palermo. Poi entra per la prima volta tra le prime 50 del ranking Wta grazie alle finali a Firenze e Makarska. Perde con Mertens al Wta 250 di Monasir, arriva in finale di Billie Jean King Cup con l’Italia di Tathiana Garbin ed esce agli Australian Open negli ottavi contro Kalinskaya. Con cui poi si prenderà la migliore delle rivincite a Dubai, con il suo primo successo in un mille. 

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