Raspadori, Europeo a rischio ma con l'Ecuador potrebbe partire titolare

Jack scavalcato da Retegui nelle gerarchie azzurre

Il saluto tra Giacomo Raspadori e Mateo Retegui
Il saluto tra Giacomo Raspadori e Mateo Retegui
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Sabato 23 Marzo 2024, 09:00 - Ultimo agg. 24 Marzo, 09:01
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Il suo ingresso in campo è servito più alla standing ovation per Retegui che per se stesso. Giacomo Raspadori non ha fatto in tempo neppure a «baciare terra in America» che l'arbitro ha fischiato la fine della partita tra Italia e Venezuela decisa proprio dalla doppietta di Retegui. E se il match winner della prima amichevole negli States ha virtualmente ipotecato un posto tra i convocati di Luciano Spalletti per Euro 24 («Mateo è stato perfetto» ha detto il Ct a fine partita) Jack dovrà sudare, sgobbare e magari segnare per far parte della spedizione azzurra che difenderà il titolo in Germania da giugno prossimo. E pensare che Raspadori è sempre stato una sorta di talismano per Spalletti. Sia con il Napoli, sia con la Nazionale. L'allenatore dello scudetto infatti, nella passata stagione, lo ha impiegato gioco forza con il contagocce, ma quando lo ha fatto ha sempre avuto risposte convincenti dall'ex Sassuolo chiuso com'era (e com'è) da Osimhen all'ombra del Vesuvio. Le sue reti - poche ma decisive - hanno messo il sigillo sul tricolore. In Nazionale, il neo Ct lo ha sempre convocato ed impiegato. A volte dall'inizio, altre a partita in corso, altre ancora con il contagocce (come con il Venezuela). Per lui però appena un gol ed un assist in 7 presenze con Spalletti.

Alla ricerca di identità

Inutile dire che lo scarso minutaggio in Nazionale è figlio anche di una stagione a dir poco altalenante di Raspadori in campionato che riflette quello del club - il Napoli - in cui ha fatto fatica a trovare spazio (e gol). Il primo vero equivoco resta la posizione. Raspadori è un attaccante atipico a cui piace giocare al centro: più come falso nove che come centravanti puro (questioni di phisique du role). Nel Napoli, ovviamente, la presenza di Osimhen lo ha oscurato ed allora gli allenatori che si sono susseguiti sulla panchina azzurra hanno cercato altri corridoi di... luce. Jack si è anche adattato al ruolo di esterno offensivo (sia a destra sia a sinistra, in caso di assenza di Kvara), ma è chiaro che alla lunga ha pagato dazio. Per lui quest'anno quattro reti e tre assist in 29 presenze di campionato ed uno squillo in Champions (a Berlino il golden gol contro l'Union). Anche quest'anno le reti di Jack - sebbene poche - si sono rivelate comunque importanti per i campioni d'Italia, ma rischiano di non bastare per la Nazionale. Raspadori ha suonato la carica segnando il primo gol per la rimonta a Marassi contro il Genoa (ironia della sorte contro Retegui che pure aveva segnato la rete del momentaneo 2-0); ha pareggiato i conti con una punizione al Maradona contro il Milan, poi ha aperto le danze nel derby dell'Arechi con la Salernitana ed infine - dopo una lunghissima astinenza - ha realizzato la rete del successo contro la Juve sempre al Maradona, bruciando tutti sul rigore fallito da Osi. Score e prestazioni rischiano di non bastare per Euro 24.

Urge un cambio di rotta.

La Nazionale chiuderà la tournée americana domani sera con l'Ecuador. Poi due amichevoli in Italia con Turchia e Bosnia Erzegovina (a inizio giugno) prima di difendere il titolo in Germania. Il tempo stringe... 

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