Georgia all'assalto di un posto a Euro 2024, giovedì 21 giocherà contro il Lussemburgo. A dare la carica ai compagni (è squalificato per il primo match, parteciperebbe all'eventuale finale) c'è Kvaratskhelia, l'asso del terzo scudetto del Napoli, in ombra per lunghi tratti in questa stagione e da alcuni mesi tornato in forma, anche grazie al lavoro atletico portato avanti con Pondrelli, il preparatore dello staff di Mazzarri, rimasto meno di tre mesi a Castel Volturno.
Kvaratskhelia ha il grande sogno di giocare l'Europeo e, una volta centrata la qualificazione, di guidare il Napoli nelle ultime nove giornate di campionato: tutto è ancora in gioco anche se i margini di distacco dal quarto e quinto posto sono rilevanti, 9 punti dal Bologna e 6 dalla Roma.
Ha un contratto, però dalla scorsa estate il suo agente Mamuka Jugeli e De Laurentiis ragionano sull'aumento di stipendio, per portarlo da 1,3 ad almeno 4,5. Il rinnovo di Osimhen - percepisce dieci volte in più rispetto al compagno dopo l'accordo dello scorso dicembre - non ha provocato un esplosivo effetto perché il georgiano è rispettoso dei compagni e legato al Napoli. I gesti fatti dopo il gol alla Juve - gli indici puntati sul campo di gioco come a dire «Io resto qui» e il bacio al simbolo del club - non sembrano di circostanza, anche se tanti ne abbiamo visti in questi anni da parte di calciatori che poi, in presenza di uno stipendio migliore, sono andati altrove.
A fine stagione, e prima dell'eventuale partenza per l'Europeo in Germania, Kvaratskhelia definirà il rinnovo che De Laurentiis fortemente vuole. Perché, da un punto di vista tecnico e finanziario, non avrebbe alcun senso privarsi del georgiano dopo solo due campionati.