Cattedrale e San Matteo, cambia la guida: Bellandi si affida a don Moliterno

La nomina ufficiale il prossimo 4 luglio, a due mesi dalle celebrazioni del Patrono. Al successore di don Michele Pecoraro la missione di rilanciare la partecipazione

Don Felice Moliterno
Don Felice Moliterno
Carmen Incisivodi Carmen Incisivo
Martedì 20 Giugno 2023, 07:00
3 Minuti di Lettura

L’indiscrezione circolava da qualche settimana ma, per motivi contingenti, la data dell’ufficialità era stata rinviata. Ora quella data è stata aggiornata e sul calendario segna martedì quattro luglio: è il giorno indicato dall’arcivescovo di Salerno, monsignor Andrea Bellandi per la firma della nomina che vedrà don Felice Moliterno succedere a don Michele Pecoraro alla guida della Cattedrale di Salerno. Una scelta che arriva a circa due mesi dall’avvio ufficiale del programma di celebrazioni del Santo Patrono Matteo. Un tempo stretto, necessario ma, al tempo stesso, adeguato perché una svolta si concretizzi tra il 21 agosto il 21 settembre prossimi. Quando in città avrà inizio il mese più atteso dell’anno tra Alzata del Panno, messe, incontri, organizzazione, festeggiamenti e la solenne processione di San Matteo che resta l’evento che miscela culto profondo e grande folclore meglio di qualunque altro nel capoluogo e non solo. 

La decisione del vescovo Bellandi affonderebbe le radici nella necessità, corale e condivisa, di avvicinare più giovani, imprimere alla guida della parrocchia del Duomo una nuova direzione, più determinata. Un sacerdote «di nuova generazione», profondo conoscitore dei fedeli e del popolo che affolla le tre navate del gioiello che fa bella mostra di sé nel cuore antico della città. Non è sfuggito ai più, negli ultimi anni, un tono sempre meno «autorevole» ed «emozionante» dell’attesa e amatissima processione di San Matteo. Certo, era difficile ricostruire un legame bruscamente incrinato in quell'amaro 2014 a causa della rivolta delle paranze, con la città e soprattutto con i portatori. Missione resa ancor più ardua dalla politica che, negli anni, non ha certo facilitato il rinvigorimento di quella corrispondenza necessaria perché quella di San Matteo fosse «la festa di tutti e la festa di Salerno». 

La guida di don Michele Pecoraro è servita a stemperare gli animi, a placare i contrasti, a riprendersi per mano e percorrere assieme il dedalo di vicoli della città portando il peso delle statue e di quello che, purtroppo, era stato. Senza dimenticarsene ma facendone tesoro. Sotto la sua guida, progressivamente, senza strattoni, ha ripreso a fluire il rapporto con i portatori, sono tornare alcune delle tappe fondamentali della sfilata sacra preferita dai salernitani. In Duomo erano tornate le autorità - senza litigare - il Braccio di San Matteo aveva fatto tappa nei quartieri, la musica aveva preso a risuonare nei vicoli. Adesso, però, è ora che San Matteo torni in tutto il suo antico e abbagliante splendore. A questa missione, e soprattutto a quella di aprire un nuovo corso per il microcosmo di usanze, rapporti, necessità che riguardano la Cattedrale, è chiamato don Felice Moliterno che per anni ha svolto la sua missione all’ombra del Duomo, in parrocchie importanti e «salernitanissime» come Santa Lucia, San Giorgio, Sant’Agostino. A lui l’onore e l’onere di dare corpo, anima e cuore alle celebrazioni del Santo Patrono. La data sul calendario è segnata: il 4 luglio le indiscrezioni diventeranno notizie ufficiali. A don Moliterno, molto amato dai giovani, dotato di grande capacità di guida e di ascolto, salernitano doc e più avvezzo alla cura di rapporti anche al di fuori delle celebrazioni liturgiche, la nuova missione di aprire ancor di più la Cattedrale al suo popolo. E di regalare ai salernitani il San Matteo più bello. 

Video

© RIPRODUZIONE RISERVATA