Pagani, picchia la compagna incinta e le brucia i capelli: condannato

L'uomo, giudicato a Nocera Inferiore, è stato condannato in primo grado a cinque anni di carcere

un'aula di tribunale
un'aula di tribunale
di Nicola Sorrentino
Lunedì 6 Maggio 2024, 06:35 - Ultimo agg. 08:31
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Una giovane donna di 35 anni sarebbe stata vessata, picchiata e maltrattata per diversi anni, anche durante il periodo di gravidanza, al punto da vedersi persino bruciare i capelli dall'ex con un accendino. La vicenda, dai risvolti drammatici e brutali, si è registrata nella città di Pagani, in un periodo compreso tra gli anni 20214 e 2017 circa. Il processo per l'uomo, un 36enne del luogo, si è chiuso in primo grado giorni fa, con una condanna del giudice monocratico a 5 anni di reclusione.

La parte civile era rappresentata dall'avvocato Ilaria Ruocco.

Stando alle accuse raccolte dai carabinieri, confluite in due diversi procedimenti poi riuniti al dibattimento, l'uomo avrebbe picchiato la ex fidanzata per motivi futili, spesso per gelosia così come per natura economica. Agli atti erano allegati i referti, diversi, del pronto soccorso che tracciavano la violenza subita in quegli anni: trauma cranico, cervicale, ematomi alle braccia, risultato di aggressioni continue consumate con calci e pugni.

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Il dibattimento ha permesso alla vittima di ripercorrere i singoli episodi avvenuti negli anni scorsi, caratterizzati anche da ingiurie e minacce quotidiane. All'epoca dei fatti ai carabinieri raccontò, ad esempio, di essere stata picchiata con violenza durante il periodo di gravidanza, rimediando lividi su tutto il corpo. Il compagno le avrebbe sbattuto, una volta, la testa contro il muro, provando più volte a soffocarla e dandole fuoco ai capelli con un accendino, mentre si trovava in strada.

Nel 2015, invece, rimediò la lesione ad un occhio. Quando poi ebbe la notizia di attendere un bambino, l'imputato aggredì la donna senza motivo, stringendole le mani al collo con una cintura e minacciando di ucciderla. In un'altra occasione, invece, durante un litigio utilizzò il filo del caricatore del cellulare. Senza ragioni, ancora, nel 2015 iniziò a colpirla con schiaffi, pugni e morsi mentre si trovavano in auto. Condotte di questo tipo avrebbero reso la vita della donna intollerabile e mortificante, con una convivenza difficile da sopportare. Durante le udienze del processo, la giovane ha anche raccontato che spesso veniva lasciata a digiuno per una settimana intera, così come di avere appena "5 euro" per fare la spesa in certi giorni.

Se provava a chiedere denaro per le prime necessità o per il figlio, l'uomo perdeva il controllo e ritornava ad agire in modo violento. La maggior parte delle ferite non furono mai refertate in ospedale, dato che la donna temeva la reazione del compagno. Alcuni degli ingressi in ospedale, tuttavia, parlano di lesioni guaribili dai 7 ai 12 giorni. Oltre alla condanna a 5 anni di reclusione, il Tribunale di Nocera Inferiore ha condannato l'imputato ad una provvisionale di 10mila euro e all'interdizione legale per tutta la durata della pena.

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