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Biden: «Stop armi offensive a Israele se invade Rafah. Hamas: «Stop colloqui, Tel Aviv è tornato indietro»

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Biden: «Stop armi offensive a Israele se invade Rafah. Hamas: «Stop colloqui, Tel Aviv è tornato indietro»
Mercoledì 8 Maggio 2024, 07:56 - Ultimo agg. 9 Maggio, 10:58

Biden: stop armi offensive a Israele se invade Rafah

Svolta clamorosa su Israele di Joe Biden, che in una intervista in esclusiva alla Cnn ha detto per la prima volta di voler condizionare le forniture militari, continuando con quelle difensive ma non quelle offensive se invadera' Rafah. Parole che arrivano dopo la prima sospensione dell'invio di migliaia di bombe Usa all'alleato. «Continueremo a garantire che Israele sia sicuro in termini di Iron Dome e della sua capacità di rispondere agli attacchi giunti di recente dal Medio Oriente», ha spiegato il presidente. «Ma è semplicemente sbagliato. Non lo faremo, non forniremo armi e proiettili di artiglieria», ha aggiunto, riferendosi allo scenario di una vasta operazione di terra a Rafah. «Ho messo in chiaro che se entrano a Rafah, ma non vi sono ancora entrati, non fornirò le armi», ha aggiunto.

Biden a Netanyahu: nessun sostegno Usa se entrano nelle città

«Ho detto chiaramente a Bibi e al gabinetto di guerra: non otterranno il nostro sostegno, se effettivamente attaccano questi centri abitati»: lo ha detto Joe Biden in una intervista alla Cnn. Il presidente ha spiegato che per il momento le azioni di Israele non hanno superato questa linea rossa, anche se hanno causato tensioni nella regione. «Non sono entrati in centri popolati», ha sottolineato.

Gli Usa: stiamo rivalutando l'invio di armi a Israele

Gli Stati Uniti stanno «attualmente rivalutando alcune spedizioni di assistenza di sicurezza a breve termine» a Israele. Lo ha detto il segretario alla Difesa Lloyd Austin in un'audizione Commissione per gli stanziamenti del Senato sul bilancio del Pentagono per l'anno fiscale 2025. «Continueremo a fare ciò che è necessario per garantire che Israele abbia i mezzi per difendersi. Detto questo, stiamo attualmente rivalutando alcune spedizioni di armi a breve termine nel contesto degli eventi in corso a Rafah», ha dichiarato il capo del Pentagono. 

Unrwa, nessun aiuto dopo apertura Kerem Shalom

L'Agenzia delle Nazioni Unite Unrwa ha affermato che nessun aiuto è ancora entrato a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom dopo che stamattina Israele ha dichiarato di aver riaperto il valico di frontiera e che i camion degli aiuti provenienti dall'Egitto erano già sottoposti a ispezioni prima del loro arrivo a Gaza.

Qatar, serve azione internazionale urgente su Rafah

Il Qatar ha invitato la comunità internazionale a prevenire un «genocidio» a Rafah dopo la presa da parte di Israele del valico di Gaza. Lo riporta il Guardian. In una dichiarazione lo Stato del Golfo, che ha mediato tra Israele e il gruppo militante Hamas, ha lanciato un appello «per un'azione internazionale urgente per evitare che la città venga invasa e venga commesso un crimine di genocidio». 

Hamas, combattimenti con truppe israeliane a est di Rafah

Hamas ha reso noto che i suoi combattenti stanno combattendo contro le truppe israeliane a est di Rafah. Lo riportano i media internazionali e anche Haaretz ha riportato che l'Idf sta continuando ad operare nella parte orientale di Rafah. Secondo il Guardian, i residenti hanno detto che i combattimenti erano ancora in periferia. Gruppi armati di Hamas, Jihad islamica e Fatah hanno affermato in dichiarazioni separate che gli scontri a fuoco sono continuati a Gaza centrale mentre i residenti del nord di Gaza hanno riferito di bombardamenti di carri armati israeliani contro le aree orientali della città.

Valico Erez operativo

 Il Cogat ha poi sottolineato che «in parallelo alla riapertura di Kerem Shalom, il valico di Erez continua ad operare per facilitare l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza a seguito dei controlli di sicurezza in Israele, come ha fatto mentre il valico di Kerem Shalom era chiuso a causa degli attacchi dall'organizzazione terroristica Hamas». 

Israele, riaperto valico Kerem Shalom

Israele ha annunciato la riapertura del valico di Kerem Shalom con Gaza sud per l'ingresso degli aiuti umanitari.

Lo ha fatto sapere il Cogat, l'ente israeliano per i Territori, ricordando che era stato chiuso «per il lancio dei razzi di Hamas nell'area». «Camion dall'Egitto con aiuti umanitari donati dalla Comunità internazionale - ha aggiunto il Cogat - stanno già arrivando al valico». «Dopo le ispezioni di sicurezza - ha spiegato - saranno trasferiti nel lato di Gaza del valico». Stati Uniti e Onu ieri avevano chiesto ieri la riapertura del valico, dopo la chiusura a Gaza di quello di Rafah ora sotto controllo israeliano.

I timori su Rafah

Il funzionario ha poi chiarito che non è stata presa alcuna decisione definitiva riguardo alla particolare spedizione bloccata la scorsa settimana. La stessa fonte è sembrata confermare una notizia secondo cui gli Stati Uniti avrebbero ritardato un trasferimento a Israele di JDAM, Joint Direct Attack Munition, sistemi in grado di trasformare bombe a caduta libera in bombe guidate, chiarendo però che questo è avvenuto molto prima rispetto alla spedizione ritardata la scorsa settimana. «Per alcuni altri casi, presso il Dipartimento di Stato - e questo include i kit JDAM - stiamo continuando la revisione. Nessuno di questi casi riguarda trasferimenti imminenti. Si tratta di trasferimenti futuri», afferma il funzionario, sottolineando che le spedizioni di armi in esame provengono da fondi precedentemente stanziati e non fanno parte degli aiuti che il Congresso ha approvato per Israele il mese scorso. «Siamo impegnati a garantire che Israele riceva ogni dollaro stanziato nel supplemento», sottolinea l'alto funzionario dell'amministrazione, ricordando che gli Stati Uniti hanno appena approvato altri 827 milioni di dollari di armi e attrezzature per Israele.

Il blocco

L'amministrazione Biden conferma le notizie secondo cui la scorsa settimana è stata bloccata una spedizione di armi a Israele - bombe da 2.000 e 500 libbre - nel timore che possano essere utilizzate in una grande operazione di terra a Rafah. A riferirne è oggi il Times of Israel. Un alto funzionario dell'amministrazione Biden ha dichiarato al quotidiano che gli Stati Uniti hanno avuto un paio di incontri virtuali con alti funzionari israeliani negli ultimi mesi per esprimere le loro preoccupazioni riguardo a una potenziale operazione a Rafah e per presentare alternative su come Israele potrebbe colpire Hamas nella città senza ricorrere ad un'invasione su larga scala. I colloqui proseguiranno, ma la Casa Bianca ha ritenuto che non fossero sufficienti a far passare le proprie preoccupazioni, ha dichiarato l'alto funzionario. «Quando il mese scorso i leader israeliani sembravano avvicinarsi ad una decisione sull'operazione, abbiamo iniziato a rivedere attentamente i trasferimenti proposti di particolari armi a Israele che avrebbero potuto essere utilizzate a Rafah», ha dichiarato il funzionario. Questo esame ha portato alla sospensione la scorsa settimana di una spedizione di 1.800 bombe da 2mila libbre e 1.700 bombe da 500 libbre, precisa la fonte, sottolineando che la Casa Bianca era particolarmente preoccupata per il possibile uso delle bombe da 2mila libbre a Rafah, densamente popolata.

Israele isola la Striscia di Gaza prendendo il controllo del valico di Rafah. Chiusi anche quelli di Erez e Kerem Shalom. Usa e Onu chiedono di riaprirli subito. Washington ferma una consegna di bombe a Israele. Un convoglio di aiuti dalla Giordania è stato attaccato da coloni in Cisgiordania, secondo Amman. Almeno sette persone sono morte e diverse altre rimaste ferite in un attacco aereo israeliano che stanotte ha colpito una casa nella città di Gaza, secondo fonti ospedaliere locali. Due vittime anche a Rafah.

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