Triton incassa 9 milioni, dai partner arrivano aerei e navi

Triton incassa 9 milioni, dai partner arrivano aerei e navi
Venerdì 24 Aprile 2015, 03:35
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David Carretta
Bruxelles. Diciassette iniziative per dimostrare la determinazione di salvare vite nel Mediterraneo e di combattere i trafficanti che sfruttano la disperazione dei migranti: i capi di Stato e di governo dell'Unione Europea, nel Vertice straordinario di ieri, hanno risposto con alcune decisioni immediate e impegni di più lungo periodo alla tragedia di domenica al largo delle coste della Libia. La principale misura, destinata ad avere un effetto nel breve periodo, è di triplicare i fondi per Triton e Poseidon, le due missioni di sorveglianza alle frontiere sotto bandiera Frontex in Italia e Grecia, nel 2015 e 2016.
I soldi
Il finanziamento mensile di Triton arriverebbe a 9 milioni, l'equivalente di Mare Nostrum. Diversi leader hanno promesso di fornire asset: il britannico David Cameron una portaelicotteri, tre elicotteri e due guardacoste; la tedesca Angela Merkel due navi; il francese François Hollande un aereo, un pattugliatore e un rimorchiatore. Gli Stati membri si sono impegnati anche a «un'azione rapida» per «smantellare le reti di trafficanti». Ma le idee più innovative, come l'operazione militare per distruggere le imbarcazioni dei trafficanti, stanno incontrando le prime difficoltà. E la richiesta dell'Europarlamento di avere una Mare Nostrum dell'Ue, cambiando il mandato di Triton in una missione di ricerca e soccorso, non è stata ascoltata.
L'Alto rappresentante, Federica Mogherini, è stata incaricata di preparare una possibile missione di Politica di Sicurezza e Difesa Comune. Il modello è Atalanta, l'operazione militare lanciata nel 2008 in Somalia per combattere contro la pirateria: le navi e gli aerei dell'Ue dovrebbero pattugliare le coste libiche, individuare le imbarcazioni dei trafficanti e distruggerle con azioni mirate. Ma ci sono molte «incognite», spiega una fonte europea. Serve un mandato del Consiglio di sicurezza dell'Onu o una richiesta del governo libico. La fazione che controlla Tripoli ha già detto che si opporrà. Martedì Mogherini sarà a New York per discuterne al Palazzo di Vetro. «Non sappiamo» come si comporterà la Russia al Consiglio di sicurezza, ammette la fonte: Mosca, che aveva criticato la Nato per aver utilizzato una precedente risoluzione sulla Libia per lanciare i bombardamenti del 2011, potrebbe mettere il veto. «Non sarà facile ottenere il mandato», dice la fonte. Inoltre, per lanciare la missione in Libia, gli Stati membri «dovranno mettere mezzi, uomini e risorse finanziarie». Alcune capitali non vogliono inviare navi militari sulle coste libiche, perché sarebbero costrette a soccorrere le imbarcazioni in difficoltà. Potrebbero passare mesi prima che la missione diventi operativa.
I controlli
Mogherini si concentrerà sui paesi che circondano la Libia per convincerli a rafforzare i controlli alle loro frontiere e impedire ai migranti di arrivare sulle coste del Mediterraneo. Tunisia, Egitto, Sudan, Mali e Niger riceveranno aiuti per chiudere le rotte interne e rafforzare la loro capacità di gestire i confini marittimi. L'Ue punta anche a un programma coordinato da Frontex che permetta più facilmente a Italia, Malta e Grecia di rimpatriare i migranti illegali, in particolare quelli economici.
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