Napoli, è già assalto ai lidi: «Giù le mani dalla Gaiola»

La battaglia delle associazioni: «Basta scarichi nell’area sotto protezione»

Le associazioni ambientaliste alla Gaiola
Le associazioni ambientaliste alla Gaiola
di Luigi Roano
Domenica 28 Aprile 2024, 23:03 - Ultimo agg. 29 Aprile, 18:10
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Va bene il boom turistico, così come va bene l’enorme attrattività che hanno i monumenti e la parte archeologica della città ma i visitatori ormai arrivano a Napoli anche con la voglia di farsi il bagno a mare così come lo vogliono tanti napoletani.

E qualcosa si sta muovendo come il ripristino della balneabilità in un pezzo di Pietrarsa. Di sicuro ci scommette il Comune retto dal sindaco Gaetano Manfredi. In questo contesto il forte associazionismo che caratterizza la città rialza la testa. E punta a recuperare le tante spiagge che ci sono e alla loro tutela.

La costa di Posillipo è al centro delle attenzioni dell’Associazione Csi Gaiola Onlus guidata dal fondatore e studioso Maurizio Simeone che lancia l’allarme: «Scongiurare la possibilità che tutti gli scarichi fognari dell’area Ovest di Napoli - si legge sulla sua pagina facebook - finiscano nel mare di Coroglio e della Gaiola». E con questo intento che ieri ha lanciato una manifestazione al Parco della Gaiola dal titolo emblematico: «Difendiamo il Paradiso».

Gaiola onlus coordina ben 16 associazioni - Greenpeace Gruppo Locale Napoli, Marevivo Onlus, Fai - Fondo Ambiente Italiano, Wwf Napoli, Vivara Aps, Asoim, Let’s do it Italy, Oceanomare Delphis Onlus, Onesea alliance, Associazione Nemo, Legambiente Città Flegrea, N’Sea Yetha - chiamate a raccolta per sensibilizzare soprattutto le Istituzioni non solo locali. Un evento che ha visto protagonista anche il musicista Maurizio Capone che dalle 15 si è esibito  e chiesto ai presenti di firmare la petizione contro il progetto di ristrutturazione del sistema fogniario napoletano.

Il piano di riqualificazione di Bagnoli - questo l’allarme delle Associazioni - prevede il raddoppio degli scarichi fognari che attualmente escono dal collettore dell’Arena Sant'Antonio, a Coroglio.

Il testo della petizione al riguardo è molto chiaro: «Il Piano di risanamento ambientale e rigenerazione Urbana del Sito di interesse nazionale Bagnoli-Coroglio rischia di compromettere per sempre la salvaguardia dell’area costiera di maggior pregio naturalistico, archeologico e paesaggistico della Città di Napoli. Il progetto di riconfigurazione della rete fognaria del Sito prevede infatti di far confluire tutti gli scarichi di piena dell’intero bacino idrografico occidentale di Napoli all’interno della Zona Speciale di Conservazione». Il rischio è compromettere - secondo le Associazioni - dunque gli habitat marini.

Il Comune e il sindaco Gaetano Manfredi tengono desta l’attenzione. E ricordano che proprio 72 ore fa l’Arpac ha dato via libera alla balneazione a Pietrarsa grazie ai lavori svolti al sistema fognario. Erano 30 anni che in quel pezzo dell’area orientale non si poteva fruire del mare. Palazzo San Giacomo sul mare ci punta. E nel Dup - Documento unico di programmazione chiarisce come intende farlo. 

«Il Comune - si legge nel documento - continuerà a dotare i principali tratti pubblici della costa con attrezzature e strutture temporanee a carattere stagionale, allo scopo di favorire la balneazione e aumentare la fruibilità dei luoghi quali la Rotonda Diaz, Lido Marina di Bagnoli, Gaiola, e sul resto della linea di costa». 

 

Non tramonta l’ipotesi quindi delle piattaforme sulle scogliere sul litorale anche se di difficile attuazione. Quanto alla Gaiola il Municipio continuerà a garantire «la fruizione pubblica sostenibile della spiaggia libera zona B del Parco di Gaiola in linea con le finalità istitutive del Parco sommerso di tutela e conservazione della natura, dell’ambiente e del patrimonio culturale per le presenti e future generazioni».

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