Giorgia Meloni, offese sui manifesti a Napoli e Caserta: indaga la Digos

Le scritte sono state subito rimosse ma le polemiche sono divampate per ore

I manifesti di Giorgia Meloni imbrattati a Napoli
I manifesti di Giorgia Meloni imbrattati a Napoli
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 25 Aprile 2024, 09:00 - Ultimo agg. 26 Aprile, 08:30
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Le scritte sono state subito rimosse ma le polemiche sono divampate per ore. Il caso sono i manifesti elettorali di Giorgia Meloni e di Antonio Tajani imbrattati con scritte ingiuriose a Caserta e Napoli. Non un episodio isolato ma l'ipotesi di una regia unica, su cui ora indaga la Digos. «Bugiarda nazista», recitano i ciclostilati sotto i manifesti della leader di Fdi mentre sul manifesto di quello Fi è comparsa la scritta «Collaborazionista nazista». Un caso per il centrodestra che insorge subito a Caserta quando ipotizza che l'episodio sia relegato al capoluogo di Terra di lavoro. Infatti il primo a segnalare l'episodio è Pasquale Napoletano un consigliere comunale di Fdi di Caserta. 

Lo scontro 

Ma a stretto giro le reazioni arrivano da tutto il centrodestra non appena appare chiaro come il caso riguardi anche Napoli. «Si tratta di una vergognosa campagna di odio inscenata ad arte ed a orologeria da parte di chi come le sinistre non hanno altro argomento che quello dell'erigere il nemico oggettivo, unico tema che riesce a compattarli», attacca il deputato Fdi Marco Cerreto. «In un momento in cui la politica dovrebbe essere un esempio di civiltà e rispetto, tali azioni rappresentano un triste declino dei valori democratici. Il confronto politico deve avvenire nel rispetto reciproco e nel dialogo costruttivo, non nella diffamazione e nell'odio. Naturalmente sono certo che si tratti di un gesto isolato di pochissimi balordi», dice invece il senatore di Forza Italia Francesco Silvestro. «Questa non è politica, non è campagna elettorale. Le diverse opinioni non si esprimono in questo modo, ma nel confronto pubblico e, soprattutto, a viso aperto. Tutto ciò porta soltanto ad un imbarbarimento della democrazia che, paradossalmente, gesti eclatanti come questi punterebbero, nel pensiero di chi li compie, a difendere», dice il presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca. «Questo clima d'odio contro il premier, eletto democraticamente dagli italiani, deve finire», attacca il deputato campano di FdI Imma Vietri mentre il collega del Senato Antonio Iannone aggiunge: «Non si può lasciare spazio a questa barbarie politica». «Ancora una volta, in determinati ambienti cresciuti nella sottocultura degli anni 70, l'attacco alla persona si sostituisce al confronto delle idee e delle posizioni politiche», dice il senatore Fdi Sergio Rastrelli. «Sono episodi intollerabili e vanno condannati esattamente come qualsiasi forma di violenza, fisica e verbale. Le idee e i contenuti si portano avanti in maniera civile e democratica, mai parlando con toni offensivi, violenti e inappropriati per un confronto politico sereno e corretto», dichiara invece il deputato campano della Lega Gianpiero Zinzi.

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Per Fulvio Martusciello, europarlamentare azzurro, «si tratta di un segnale allarmante del clima di odio che formazioni di estrema sinistra pensano di montare di qui alle elezioni europee. Purtroppo - aggiunge - questi fanatici ideologizzati non fanno che ripetere quello che alcuni organi di stampa ed alcuni opinionisti, seminatori di odio, quotidianamente ripetono e che vanno considerati come i mandanti morali di queste azioni». Per questo chiede «al Pd ed alla sinistra parlamentare di associarsi alla nostra condanna». Che arriva per voce del sindaco democrat di Caserta Carlo Marino. «Un episodio inaccettabile.

Come tutti sanno, sono molto distante politicamente, e ancora di più ideologicamente, da questa destra che è al governo ma il dissenso - dice il primo cittadino - non si manifesta certamente in questa maniera, rievocando una delle pagine più orribili della storia. In politica il rispetto è tutto: l'avversario si contrasta, anche molto duramente, ma non si insulta». 

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