Centro Storico, il "presepe volante" di Riccardo Dalisi circondato da erbacce: «ridategli dignità»

L'opera fu realizzata nel 2001

Centro Storico, il "presepe volante" di Riccardo Dalisi circondato da erbacce: «ridategli dignità»
di Antonio Folle
Lunedì 20 Novembre 2023, 18:44 - Ultimo agg. 18:51
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Con l'approssimarsi delle festività natalizie Napoli comincia a riscaldare i motori. Il periodo che precede il Natale è tra i più sentiti e ricchi di tradizioni popolari, una su tutte l'immancabile presepe di San Gregorio Armeno, strada visitata da milioni di persone provenienti da ogni parte del mondo e che arrivano a Napoli ansiosi di portare via una delle tante statuine realizzate dai maestri partenopei. A pochissima distanza dall'iperaffollata San Gregorio Armeno, però, c'è un altro vicolo che si caratterizza per la presenza di un presepe tanto ricco di fascino quanto particolare. 

Si tratta, infatti, di quindici lampade a tema "Stelle e Natività" installate a vico San Nicola a Nilo, lungo l'intera parete, ad una altezza di circa tre metri. Una vera e propria scultura di latta e lampade denominata "Il Presepe Volante" realizzata nell'ormai lontano 2001 dallo scultore Riccardo Dalisi nei suoi laboratori di Rua Catalana. La scultura, donata alla città di Napoli, oggi versa in cattive condizioni, semi-abbandonata e, cosa ancor peggiore, quasi totalmente dimenticata dai napoletani.

Ben pochi, infatti, oggi alzando lo sguardo potrebbero riconoscere in quei pezzi di latta quasi del tutto inglobati da erbacce infestanti un capolavoro che, all'epoca, lasciò la città a bocca aperta. 

 

«Circa due anni fa ero disposto a prendermi cura personalmente e a titolo del tutto gratuito della scultura - spiega lo scultore Giancarlo Minniti, che proprio a vico San Nicola a Nilo ha il suo atelier - ma non mi è stata data questa possibilità. Anzi, quando ho cercato di intervenire per estirpare almeno le erbacce mi è stato detto di non toccare niente, perchè avrei potuto avere problemi. E da quasi due anni assistiamo giorno dopo giorno al lento disfacimento delle opere di un maestro che si sta colpevolmente dimenticando. Dalisi - continua Minniti - ha lasciato le sue opere in giro per la città, basti pensare alla stessa Rua Catalana o agli angoli dei Quartieri Spagnoli, dove sono presenti le sue lampade. Le uniche opere di Dalisi che oggi versano in buone condizioni sono quelle installate al corso Vittorio Emanuele e, da questo punto di vista, continuiamo a chiederci come sia possibile che, invece, nei luoghi dove Riccardo faceva sentire maggiormente la sua presenza quando era in vita, le sue opere d'arte giacciono in un vergognoso stato di abbandono».

Recuperare il Presepe Volante di Dalisi, oltre a rappresentare un nuovo potenziale attrattore turistico per il centro storico, renderebbe giustizia ad un artista che ha fatto la storia della scultura contemporanea non solo a Napoli, ma in tantissime parti del mondo. Basti pensare che le opere di Dalisi, nato a Potenza nel 1931 e scomparso a Napoli lo scorso maggio, sono oggi esposte nei più prestigiosi musei del mondo. Solo a Napoli, dove Riccardo Dalisi ha lavorato per una vita intera ottenendo una cattedra presso la Facoltà di Architettura e lasciando opere degne di nota - celebre, in tal senso, l'allestimento permanente denominato "Napolino" che oggi caratterizza Rua Catalana - sembra essersi persa traccia di un artista poliedrico che dato lustro ad una intera città.

«È soprattutto in questo periodo natalizio - ha affermato Giuseppe Serroni dell'associazione I Sedili di Napoli - che si discute animatamente del sovraffollamento dei Decumani e non si trovano formule idonee per ridurre il problema che è di sicurezza. Sono anni che proponiamo la rivalutazione dei vicoli intorno a San Gregorio Armeno e Vico San Nicola a Nilo potrebbe dimostrarsi una importante via alternativa se solo si riaccendesse il grande attrattore che è il Presepe Volante. Lo stiamo chiedendo da ormai 10 anni e sempre inascoltati. Eravamo riusciti a risalire alla proprietà dell' opera d' arte di Dalisi che è "Casartigiani" - prosegue - ed abbiamo avuto lo scorso anno una buona risposta da parte anche di CNA e Camera di Commercio per il restauro dell' opera, ma non ci sono stati sviluppi. Ci auguriamo che si possa riprendere il discorso e ribadiamo la nostra disponibilità perché Riccardo Dalisi, scomparso nel 2022 merita più rispetto, a fronte della sua fama internazionale, in una città che preferisce sempre "incensare" il forestiero rispetto ai propri figli migliori».

E a testimonianza dell'importanza di rivalutare il Presepe Volante i numerosi appelli lanciati al Comune, alla Sovrintendenza ed all'ente proprietario dell'opera che arrivano da ogni angolo della città: «Nonostante l'importanza delle opere di Dalisi sia riconosciuta in tutto il mondo - dichiara Giovanni Barone del gruppo "Rinascita di Forcella - a Napoli si fa ancora fatica a riconoscere a questo artista l'importanza che merita. Quando abbiamo cercato di unire la nostra voce alle tante voci che chiedono alle istituzioni di non dimenticare un grande dell'arte contemporanea ci è stato risposto, in un certo senso, di farci gli affari nostri, perchè tanto noi di Forcella non avevamo nulla da spartire con vico San Nicola a Nilo. E non c'è niente di più sbagliato - continua l'attivista - perchè solo uscendo da questi schemi e da questi preconcetti potremo cominciare ad amare veramente la città per quella che è, prendendoci cura delle testimonanze lasciateci dai suoi figli più illustri che abbiamo il dovere di onorare. Il Presepe Volante potrebbe rappresentare un enorme attrattore per il Centro Storico e lasciarlo in quell'abbandono è un atto indegno di una città che si professa città d'arte. Il nostro appello - conclude Barone - è che si faccia di tutto per riaccendere quelle luci e ridare dignità a quell'opera d'arte che non merita di finire nel dimenticatoio, specie con l'approssimarsi delle festività natalizie».

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