Il castello delle cerimonie: un canone al Comune di Sant'Antonio Abate e la Sonrisa salva l'estate

Sulla demolizione deciderà il nuovo consiglio municipale dopo le elezioni

Il complesso turistico de La Sonrisa a Sant'Antonio Abate
Il complesso turistico de La Sonrisa a Sant'Antonio Abate
di Fiorangela D'Amora
Sabato 4 Maggio 2024, 08:00 - Ultimo agg. 5 Maggio, 14:04
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Abusi alla Sonrisa, il Comune chiede un canone per l’occupazione del suolo. Dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha deciso il sequestro della struttura, gli uffici comunali hanno stabilito un compenso che la famiglia Polese dovrà corrispondere all’Ente fino alla chiusura definitiva dell’albergo e del ristorante.

A partire dal 15 febbraio scorso, data della sentenza, e per tutto il 2024, la famiglia Polese dovrà pagare per lasciare il Castello delle Cerimonie aperto, intanto che la nuova amministrazione non detti i tempi per la chiusura. Le elezioni a Sant’Antonio Abate, previste l’8 e 9 giugno, hanno infatti rallentato le disposizioni che dovranno arrivare dal consiglio comunale, che deciderà come gestire la Sonrisa dopo il sequestro.

Per ora il canone è stato calcolato dall'ufficio tecnico tramite le tabelle Omi. 

Nei prossimi mesi saranno effettuate alcune perizie per stabilire l'impatto ambientale, paesaggistico, urbanistico e idrogeologico delle opere abusive, con conseguente stima del valore. Il nuovo Consiglio comunale deciderà se demolire le strutture, oppure se sanare gli abusi ed acquisirli a patrimonio dell'Ente per poi deciderne una destinazione. 

La soluzione

«Non si tratta di un fitto - spiega Ilaria Abagnale, sindaca di Sant'Antonio Abate - bensì di un canone di occupazione sine titulo che sono tenuti a versare perché occupano un immobile non legittimo e non di proprietà, da riconoscere nelle more del perfezionamento dell’immissione in possesso (attesa la sentenza definitiva della Corte di Cassazione ancora in corso di pubblicazione) e nelle more delle determinazioni del Consiglio comunale in merito alle sorti del complesso immobiliare sul mantenimento della struttura o la demolizione dello stesso». 

Abagnale ha nominato come consulente per seguire l'intero iter l'avvocato amministrativista Lorenzo Lentini e presto nominerà un penalista. Il sequestro è solo l’ultima parte di una vicenda giudiziaria iniziata nel 2011 quando la magistratura cominciò ad indagare su una lottizzazione abusiva. Gli inquirenti, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata, contestarono una lunga serie di abusi edilizi realizzati, secondo le indagini, a partire dal 1979, su un'area di oltre 40mila metri quadri.

La Suprema Corte, oltre a rendere esecutiva la parte della sentenza inerente la confisca, ha anche sancito la prescrizione dei reati contestati agli indagati di abusivismo edilizio, per i quali erano stati condannati Rita Greco, moglie di Antonio Polese e il fratello del patron, Agostino Polese, con il ruolo di amministratore della società. Alla morte di Polese nel 2016, ad ereditare l’impero di famiglia la figlia Imma e il marito Matteo Giordano

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I cento dipendenti

Intanto le cerimonie alla Sonrisa, diventata famosa per il reality che racconta i matrimoni napoletani, proseguono. Ad oggi non si accettano più prenotazioni, ma l’estate è salva per le circa 500 cerimonie già in programma che si divideranno tra le sette sale piene di arazzi e troni. Salva anche la stagione lavorativa per i circa 80 dipendenti stagionali e per i venti fissi tra amministrativi, camerieri e chef.

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