Il carcere di Santa Maria Capua Vetere, teatro il 6 aprile del 2020 dei violenti pestaggi commessi dagli agenti penitenziari nei confronti dei detenuti di un intero reparto (il Nilo), sarà oggetto lunedì 15 gennaio di una visita organizzata su impulso del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il garante regionale dei detenuti, l'associazione Nessuno tocchi Caino ed il dipartimento carceri del movimento forense, volta a valutare le condizioni in cui versa l'istituto casertano a quasi quattro anni da quei fatti.
Perché, si legge in una nota congiunta degli organizzatori, dai fatti di quasi 4 anni fa, che hanno dato vita ad una maxiprocesso tuttora in corso con 105 imputati tra agenti penitenziari, funzionari del Dap e medici dell'Asl, «nulla sembra essere cambiato in meglio, tant'è che dei 68 suicidi in carcere del 2023, ben tre si sono tristemente verificati proprio al "Francesco Uccella" di Santa Maria Capua Vetere, l'ultimo il 20 dicembre scorso.
Alla visita parteciperanno il presidente dell'Ordine Avvocati del Foro di Napoli Nord Gianluca Lauro con l'intero ufficio di presidenza, il garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello, la presidente di Nessuno tocchi Caino, Rita Bernardini, Alessandro Gargiulo (coordinatore del Dipartimento Carceri del Movimento Forense), le Camere Penali di Santa Maria Capua Vetere (presidente Alberto Martucci) e di Napoli Nord (presidente Antonio Barbato), con il periodico di informazione giuridica Juris News.