Montefalco, il borgo dei sapori per emozioni ad arte: inaugura il Museo del Sagrantino

Storia, creatività e gastronomia si fondono in questo paese dell’Umbria pronto a raccontarsi con aperture straordinarie, visite guidate e percorsi paesaggistici

Montefalco, il borgo dei sapori per emozioni ad arte: inaugura il Museo del Sagrantino
di Laura Larcan
Giovedì 18 Aprile 2024, 06:10
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«Montefalco è un’alchimia. Qui i sapori si fondono con i colori e le persone...». Se si chiede ad un residente di descrivere questo borgo incastonato tra le colline umbre della provincia di Perugia, l’orgoglio si fonde alla poesia. E il sorriso completa la dichiarazione d’amore. Ne sa qualcosa Serena Marinelli, studiosa d’arte e storica del territorio, responsabile del prezioso Complesso Museale di San Francesco, nonché presidente dell’associazione La Strada del Sagrantino, che si fa cicerone speciale in questa passeggiata. «Montefalco è un incantesimo perfetto - dice, osservando le antiche mura - capace di accogliere il turista e renderlo protagonista del suo viaggio, dove il passato ed il presente sapientemente si raccontano nelle nostre eccellenze paesaggistiche, enogastronomiche e storico artistiche lasciando un ricordo indelebile, fatto di colori, sapori, persone». Già, i ricordi. La morbida ondulata strada d’accesso è il prologo elegante. Ci si lascia alle spalle le distese ordinate dei vigneti che ricamano il paesaggio, e ci si trova al cospetto di uno scrigno incorniciato dalle mura millenarie.

LE INIZIATIVE

Il tempo qui è splendidamente cristallizzato, senza essere ripiegato su se stesso. Il Medioevo si sposa con il Rinascimento, la tradizione gioca con il contemporaneo, il folklore artigianale duetta con il design più glamour. Montefalco è considerata la città del vino, dell’olio, dei tessuti di antica maestria. Ma ormai è anche il centro della gastronomia gourmet, delle enoteche di raffinato design che orchestrano viaggi sensoriali tra il Sagrantino di Montefalco e il Montefalco Rosso, di ospitalità alberghiera variegate e originale, tra hotel di charme e agriturismi. Basta passeggiare lungo corso Goffredo Mameli per rendersene conto, con la sua infilata di enoteche, ristoranti e artigiani. «Ma il ritmo della vita contemporanea non cambia i valori di questi luoghi», ci tengono a ricordare i residenti. Il prossimo week end, poi, diventa la perfetta occasione per godersi questo centro. L’inaugurazione del nuovo Museo del Sagrantino di sabato si abbina ad un ricco programma di iniziative, tra visite guidate, aperture straordinarie, degustazioni a tema. Montefalco va scoperta con lentezza, ripetono qui nel borgo. «Non si può non partire dal Complesso Museale di San Francesco, un gioiello unico e prezioso dell'intera Umbria, dove capolavori senza tempo custodiscono la cultura, la memoria e la tradizione del nostro magnifico territorio - racconta Marinelli - Un vero e proprio compendio della pittura che va dalla fine del ‘300 fino alle soglie dell’epoca contemporanea». A pochi metri dal Museo si schiude la grande piazza del Comune, cuore della città, che sembra una sorta di piazza del Campo in miniatura, incorniciata da palazzi signorili.

L'APERITIVO

Godersi un aperitivo qui con calici di vino e torta al testo, davanti alle arcate del loggiato trecentesco del Comune, vale anche tutta la gita. «Strategico è, poi, il punto panoramico della Ringhiera dell'Umbria - si raccomanda la direttrice - che ci apre lo sguardo sull'intera valle spoletana, dominata dal monte Subasio, e sulla nostra meravigliosa campagna, un vero e proprio giardino di uliveti e vigneti che lascia gli occhi fissi nella meraviglia». Non può, infine, mancare la visita al Santuario di Santa Chiara della Croce e al Convento di San Fortunato, poco fuori dal borgo di Montefalco. Luoghi intimi ricchi di spiritualità e bellezza...», dice Marinelli. L’arte la fa da padrone, anche qui. Perugino, Antoniazzo Romano, ma soprattutto, Benozzo Gozzoli: «Il suo ciclo di affreschi sulla vita di San Francesco è una finestra spalancata sul Rinascimento - commenta Serena Marinelli - dove l'esuberante ricchezza di colori è la prima cosa che cattura i nostri occhi, poi i volti dei personaggi, le architetture geometriche, l’armonia pittorica».

I MAESTRI DEL COLORE

I recenti restauri hanno riscoperto un tesoro: «Il colore è sicuramente un potente strumento espressivo e decorativo nell'arte di Benozzo insieme a un altro tratto distintivo del Maestro: il suo stile realistico.

Con occhi attenti Benozzo descrive le storie della vita di Francesco e le impreziosisce dell’atmosfera del luogo, del paesaggio e della sua gente, con acuti esiti ritrattistici, come nella scena che ritrae la Benedizione della città di Montefalco e del suo popolo. Nella realistica rappresentazione di Montefalco, racchiusa entro le mura, è possibile riconoscere ancora oggi quasi intatto il profilo degli edifici: un vero e proprio documento storico». 

L’EVENTO

Il rosso da esplorare, in un viaggio multisensoriale tra storia e aromi. Et voilà, eccolo il Sagrantino, vino gioiello prodotto nel territorio collinare di Montefalco, che si racconta attraverso il “suo” nuovo speciale Museo pronto ad inaugurare sabato mattina con una grande cerimonia cittadina che andrà avanti per tutto il fine settimana. Uno spazio espositivo molto articolato frutto di muovi lavori di riqualificazione e riallestimento del Complesso Museale San Francesco, concepito come un percorso immersivo, che parte dalle originali millenarie cantine francescane, venute alla luce durante i lavori di restauro, fino alla riscoperta del territorio (tutte le info su www.museomontefalco.it). Un racconto unico, d’altra parte. «L'esperienza di visita - spiega la responsabile del Museo San Francesco Serena Marinelli - vuole essere per il visitatore una sorta di mappa d’orientamento per capire e prepararsi all’avventura della scoperta del territorio in cui risiedono quei beni e quel patrimonio che è fatto di uomini e donne con i loro saperi, le loro attività, il loro ingegno».

IL MONDO CONTADINO

In scena, protagonisti, gli oggetti della tradizione contadina locale, curati da Luigi Gambacurta e Giulia Rotoloni, in una narrazione che rievoca lo sviluppo del territorio legato al vitigno autoctono Sagrantino. «È la storia di un territorio da sempre vocato alla viticoltura...», ricorda Marinelli. Luci, proiezioni, suoni, il percorso echeggia l’identità di Montefalco come terra di vino. Lo testimoniano addirittura gli splendidi affreschi realistici di Benozzo Gozzoli nell’abside della chiesa di San Francesco, che già nel XV secolo ritraeva il borgo medievale cinto da vigne cariche di uva. Sala dopo sale si percepisce davvero cosa rende unico il Sagrantino: «L'essere interprete perfetto della sua terra, dei suoi valori e delle sue tradizioni, quindi capace di distinguersi e non confondersi», commenta la direttrice. E se uno chiedesse la combinazione perfetta in tavola col Sagrantino, la risposta è un’altra dichiarazione d’amore: «L'abbinamento del Sagrantino con la carne di agnello una pura poesia, capace di esaltare al 100% tutte le note fruttate e speziate di questo vino unico e di armonizzare la sua spiccata tannicità».

I SENTIERI

Dal Museo al territorio, il bello è proprio passeggiare nella terra del Sagrantino, a piedi o in bici, tra sentieri asfaltati o sterrati. Il nuovo museo aiuta ad orientarsi con mappe e indicazioni. E a riscoprire il progetto della Strada del Sagrantino, articolato in percorsi di cantine visitabili, vigneti, ristoranti tipici, botteghe e bellezze naturali (. Compresa la “Ciclovia La Francescana”, un itinerario che tocca (per gli irriducibili della pedalata) ben dodici comuni (www.lafrancescana.it) Faticoso? Ricordatevi che la terra del Sagrantino va visitata senza fretta. 

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