Napoli, quell'Europa conquistata da Lippi trent'anni fa all'ultimo minuto

Il Primo maggio 1994 il successo in casa del Foggia firmato da Di Canio. E così Marcello diventò una star delle panchine

Marcello Lippi e Ciro Ferrara, capitano del suo Napoli e poi stella della sua Juventus
Marcello Lippi e Ciro Ferrara, capitano del suo Napoli e poi stella della sua Juventus
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Domenica 28 Aprile 2024, 19:11
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Allora si chiamava Coppa Uefa. E i posti per l'Europa erano fissi, l'ultimo utile era il sesto. Fu quello che il Napoli allenato da Marcello Lippi, 46 anni da poco compiuti, conquistò nell'ultima giornata del campionato 1993-1994 in casa del Foggia grazie alla rete di Paolino Di Canio. Una domenica di festa per la squadra e la tifoseria azzurre, sulla quale calò l'ombra della morte di Ayrton Senna in pista.

Lippi era arrivato nella precedente estate dall'Atalanta, scelto dal direttore generale Ottavio Bianchi - suo collega e cittadino di Bergamo - per guidare un gruppo misto, tra giocatori di spessore e giovani di prospettiva, come i ventenni Fabio Cannavaro e Fabio Pecchia. Serviva un allenatore emergente che non costasse troppo e soprattutto di carattere, perché quella sarebbe stata una difficile annata. Il patron Corrado Ferlaino era finito nella Tangentopoli napoletana e aveva ceduto la guida della società ad Ellenio e Luis Gallo. Bianchi, l'allenatore del primo scudetto, dopo aver salvato il Napoli dalla retrocessione era diventato il punto di riferimento tecnico dietro alla scrivania. A metà campionato, dopo ottime partite, gli azzurri iniziarono a calare. Crisi fisica? No, il compianto professore Giampiero Ventrone aveva lavorato benissimo sul campo. Il problema erano i guai societari, perché gli stipendi non venivano pagati e i giocatori legittimamente protestavano. Si parlava di messa in mora della società per questi prolungati ritardi. Lippi, prima di un allenamento, li riunì nello spogliatoio del Centro Paradiso. «Ora ci alleniamo, basta chiacchiere. E chi non si allena lo prendo a calci». Il capitano Ciro Ferrara gestì con gli altri anziani quei mesi difficili, chiusi con la qualificazione in Coppa Uefa grazie all'1-0 contro il Foggia di Zdenek Zeman

Di quel bel Napoli sarebbe rimasto poco, allenatore compreso. Lippi era stato convocato a fine gennaio da Luciano Moggi, prossimo ad assumere l'incarico di direttore generale della Juventusi, nella sua casa in via Petrarca per un caffé. E il manager, allora alla Roma, gli offrì la panchina bianconera per le successive stagioni dopo aver seguito da vicino la maturazione di Marcello, che avrebbe poi vinto scudetti e una Champions, prima di alzare al cielo la Coppa del mondo, avendo al fianco quella notte a Berlino i napoletani Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro, il vice allenatore e il capitano della Nazionale, bandiere di quel Napoli del '94 di uomini veri.

 

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