Matteo Falcinelli arrestato a Miami, Dipartimento di Stato Usa: «Riconosciamo preoccupazioni Italia su circostanze arresto»

Prima posizione ufficiale Usa sul caso: «La polizia ha aperto un'indagine interna. Continueremo a monitorare questi sviluppi»

Matteo Falcinelli arrestato a Miami, Dipartimento di Stato Usa: «Riconosciamo preoccupazioni Italia su circostanze arresto»
Mercoledì 8 Maggio 2024, 06:03 - Ultimo agg. 9 Maggio, 07:06
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«Riconosciamo le preoccupazioni sollevate dal governo italiano e dalla famiglia Falcinelli sulle circostanze dell'arresto di Matteo Falcinelli a Miami. Ci risulta che la polizia di Miami abbia aperto un'indagine interna su questo caso. Continueremo a monitorare questi sviluppi»: lo ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato americano all'Ansa, rispondendo a una domanda sull'arresto violento dello studente italiano a Miami.

E' la prima reazione ufficiale del governo Usa dopo le polemiche sul caso.

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Falcinelli, la prima reazione dagli Usa

Il Dipartimento di Stato americano, ha spiegato il suo portavoce, «lavora diligentemente per garantire che le forze dell'ordine statunitensi rispettino i loro obblighi legali in materia di notifica e accesso consolare quando cittadini stranieri sono detenuti negli Stati Uniti, in conformità con la legge nazionale applicabile e in conformità con gli obblighi internazionali, nello stesso modo che ci aspettiamo che i governi stranieri trattino i cittadini statunitensi all'estero».

Le parole della madre

Matteo è stato sottoposto a «tortura e mi permetto di dire, a mio avviso, anche arresto infondato: hanno fatto una cosa disumana, che mi ricordo di aver visto a scuola quando ci facevano vedere film di come la Gestapo torturava i prigionieri nei campi di concentramento.

Hanno superato ogni limite». Vlasta Studenicova, la madre di Matteo, entra nei dettagli del tragico indicente accaduto al figlio che, su indicazioni dei legali, non può parlare pubblicamente. Sua madre è comunque la sua perfetta portavoce.

«Se la violenza negli Stati Uniti è toccare involontariamente la targhetta di un ufficiale, allora quello che hanno fatto a Matteo come lo vogliamo chiamare?", racconta Studenicova in un'intervista all'ANSA dalla Florida International University dove, nonostante tutto, Matteo ha concluso il semestre con successo con due A e una A-. La sera dell'incidente era l'inizio dello spring break e Matteo aveva deciso di festeggiarlo con un drink: aveva provato a sentire due sue amici per uscire con loro ma lavoravano e quindi era uscito da solo. Aveva scelto il Dean's Gold perché era vicino al campus, non sapeva che si trattava di un locale per soli uomini. «Era uno strip mortorio», dice Studenivoca raccontando che, nel locale, il figlio era stato avvicinato da una donna che gli aveva offerto prestazioni sessuali per mezz'ora per 500 dollari, mentre se avesse voluto un'ora gli sarebbero serviti 1.000 dollari.

 

La ricostruzione

Matteo aveva rifiutato, si era allontanato, poco dopo aveva iniziato a parlare con un'altra ragazza, Giselle, ed era andato a ordinare per tutti e due vodka e red bull. E' da quel momento che accadono cose strane: prima i telefoni che Matteo non trova più e sono all'entrata e poi le ripetute domande della ragazza che gli chiedeva se si sentisse bene. «Il nostro sospetto è che gli abbiano somministrato delle droghe», spiega Studenicova. «Verso le due Matteo decide di andare a casa e va a pagare, da quel momento è totale backout, non si ricorda assolutamente nulla fino alle 3.38 quando lo arrestano e gli premono la testa contro l'asfalto. Lì ricorda la forte pressione sulla testa e quello è il primo ricordo, quindi lui non sa per quale motivo si trova in quella situazione e cosa è successo», aggiunge la mamma del ragazzo raccontando, commossa, che Matteo l'ha accolta dopo l'incidente dicendole: «Mamma, neanche da bambino ho avuto un bisogno di un abbraccio come adesso. Anche di Marco e vorrei che non mi lasciaste più. Da quel momento dormo abbracciata con lui. Ha gli incubi, chiede di non fargli del male».

Gli agenti «lo hanno buttato a terra, lo hanno sottoposto a violenze psicologiche, ha tentato il suicidio nell'auto della polizia», aggiunge Studenicova, ricordando che a carico del ragazzo sono stati mossi tre capi di accusa. Dean's Gold ha scartato la sua iniziale accusa di «trespassing e per questo che non possiamo accedere alle loro telecamere e vedere le registrazioni». Al locale «malfamato» la mamma di Matteo ci è andata per vedere il posizionamento delle telecamere studiare il posto. «Con degli amici abbiamo ordinato dei drink ma non li abbiamo bevuti», dice. In carcere «gli hanno messo la tutina arancione e gli hanno assegnato il letto in alto senza scala ma a causa delle ferite aveva forti difficoltà a raggiungerlo», racconta ancora riferendo che gli agenti non hanno avvertito il consolato e neanche i familiari, che per legge dovrebbero essere contattati in caso di ferite. La prima udienza del processo contro Matteo si è tenuta il 26 marzo, ma è stata un nulla di fatto perché «non c'era l'information, ovvero la formalizzazione dei capi di accusa. Il giudice ha quindi fissato un'altra udienza il 28 marzo ma anche in quel caso le accuse non erano ancora state formalizzate. L'8 aprile le accuse c'erano e l'accusa ha chiesto un anno di probation», libertà vigilata, «e un corso per la gestione della rabbia. Il giudice rimanda la decisione al giorno dopo e chiede all'accusa di sentire gli agenti - mette in evidenza Studenicova -. Il 9 aprile l'accusa risponde che gli agenti non hanno risposto. Il giudice decide per un Pti, pre trial intervention, e gli concede una 'motion to travel' dal 27 aprile al 10 giugno». Matteo intende rientrare negli Stati Uniti e terminare gli studi probabilmente già in primavera, dopo un'incidente che ha un po' rallentato i suoi tempi.

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