Avellino, caso Asidep, le parti sociali convocate al Ministero dal sottosegretario Barbaro

Zaolino: «Sta diventando un caso nazionale»

Avellino, caso Asidep, le parti sociali convocate al Ministero dal sottosegretario Barbaro
Avellino, caso Asidep, le parti sociali convocate al Ministero dal sottosegretario Barbaro
Lunedì 6 Maggio 2024, 09:10
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La vertenza Asidep sbarca a Roma. Domani alle 10.30 i rappresentanti sindacali unitari della partecipata Asi della depurazione industriale saranno a colloquio con il sottosegretario al Ministero dell'Ambiente Claudio Barbaro che li ha convocati per comprendere fino in fondo la vicenda ed acquisire elementi fondamentali sulle ultime novità che hanno portato i 53 lavoratori ad incrociare nuovamente le braccia.

Uno sciopero iniziato il 2 maggio che oggi, quindi, vedrà per il quinto giorno gli impianti chiusi e presidiati. Ma la questione, ormai, non è più solo di livello provinciale. La lettera inviata da maestranze ed Rsu alle istituzioni locali e regionali, infatti, ha allargato il fronte dell'attenzione, specie per il passaggio dove si afferma che l'azienda, ormai in liquidazione da un anno, e il Consorzio, non stanno fornendo i reagenti chimici, necessari per il processo di depurazione industriale. Una circostanza finita sotto la lente d'ingrandimento anche dell'Arpac che, attraverso il direttore generale Stefano Sorvino, ha già garantito un riguardo ancora maggiore del solito nell'ambito dei consueti controlli effettuati.

Proprio questa situazione ha smosso le acque a Roma e il sottosegretario Barbaro ha organizzato un incontro. Ad accompagnare la delegazione, formata dalle Rsu Saverio Bellofatto, Maria Mottola e Nunzio Scibelli, e alcuni membri del Consiglio di fabbrica, sarà il segretario della Fismic, Giuseppe Zaolino.
«Avendo compreso che la Regione Campania, l'Asi e l'Asidep non stanno facendo nulla per superare gli ostacoli e trovare una soluzione spiega il sindacalista abbiamo deciso di scavalcarli, portando all'attenzione del Governo quello che, anche per le possibili ricadute sull'ambiente, sta diventando un caso nazionale.

Il disinteresse ad individuare un percorso a livello locale va comunicato ai livelli più alti, con l'auspicio che il nostro interlocutore potrà prendere degli impegni concreti».

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Per Zaolino la vicenda va affrontata in maniera perentoria senza più attendere la ripresa di una trattativa che, comunque, pare definitivamente bloccata sulle garanzie richieste dai lavoratori: pagamento dei 5 stipendi arretrati e mantenimento dei livelli occupazionali dopo la cassa integrazione straordinaria per cessazione d'azienda.
«Purtroppo continua il segretario della Fismic dobbiamo constatare con amarezza che in Irpinia sembra proprio che la vertenza sindacale interessi solo ai lavoratori. Noi stiamo cercando di farla diventare, invece, anche un momento di confronto con la politica. Specie per tutti i risvolti sociali e, adesso, anche ambientali che si prevedono. La questione Asidep è davvero un caso nazionale e presuppone la necessità di affrontare un problema di fondo che, evidentemente, in molti non hanno ben capito. Inoltre, a livello locale l'attenzione è stata polarizzata dall'inchiesta sul Comune di Avellino alla vigilia della campagna elettorale per le nuove elezioni. Mentre il cambio del prefetto ha creato una sorta di vuoto istituzionale».

E aggiunge: «Ma i lavoratori non possono aspettare le mosse dell'Asi che ha i conti pignorati o dell'Asidep, a un passo dal fallimento. Le maestranze devono difendere il proprio posto di lavoro, di fronte a chi, nonostante le procedure per i licenziamenti non sono ancora partite, li considera già fuori dai giochi presenti e futuri. È inaccettabile. Dunque, rispetto ad una politica distratta da altre questioni, la preoccupazione per la sorte dei lavoratori e per l'impatto ambientale che avrà il fermo delle attività per la depurazione industriale va condivisa. Vanno trovate delle soluzioni con urgenza. Qualcuno deve prendersi la responsabilità di quanto sta accadendo».

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