Roma a piedi: la grande bellezza a chilometro zero

Una scena de La grande bellezza di Paolo Sorrentino
Una scena de La grande bellezza di Paolo Sorrentino
di Valeria Arnaldi
Giovedì 16 Gennaio 2020, 10:50 - Ultimo agg. 10:51
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Audrey Hepburn in Vespa, stretta a Gregory Peck che la conduce alla scoperta di Roma. L'immagine iconica del film Vacanze Romane è divenuta, nel tempo, anche uno dei simboli dell'Urbe, con i suoi tanti tesori e i pressoché infiniti itinerari tra mito, storia e arti, capaci di affascinare i curiosi e perfino quanti nella Capitale sono nati. D'altronde, diceva Ennio Flaiano, «Roma è inconoscibile, si rivela col tempo e non del tutto. Ha un'estrema riserva di mistero e ancora qualche oasi».

Non è un caso che siano molte - e sempre più apprezzate - le proposte per scoprire o riscoprire l'Urbe in percorsi tematici. Roma Caput Tour, a cura di Marta De Tommaso, tra gli itinerari, propone Passeggiando nei luoghi che hanno reso celebre il film di F. Fellini La Dolce Vita'. Si parte dalla Fontana delle Api, al lato di piazza Barberini. Si prosegue nella piazza, poi alla Galleria Barberini, in via Veneto, a Santa Maria dei Cappuccini.

I PERCORSI
Nel percorso vengono ricordate scene del lungometraggio. «Il cinema è lo spunto da cui partire per varie passeggiate in città spiega De Tommaso l'idea piace a molti e non solo ai turisti. In questo cammino, a stupire di più le persone è la secentesca Fontana delle Api. Molti attraversano la strada senza guardarla, non sanno che è di Bernini, né che inizialmente era in via Sistina, successivamente è stata smontata, tenuta per anni nei magazzini e ricollocata nella sede attuale nel Novecento. La sorpresa aumenta quando si scopre che anche la Fontana del Tritone, in piazza Barberini, altra opera cui di solito si presta poca attenzione, è di Bernini». Di Rome Museum, la visita guidata privata La Grande Bellezza, sui luoghi del film di Sorrentino. Seguire le tracce del protagonista Jep Gambardella non è difficile: si va dalla sua casa, in piazza del Colosseo, alla villa del Priorato di Malta, all'Aventino, per guardare dal buco della serratura - «il più famoso di Roma», sottolineano gli organizzatori e vedere la cupola di San Pietro inusitatamente incorniciata. Tra le mete, la fontana dell'Acqua Paola e la Galleria Spada. E si potrebbe proseguire andando ai musei Capitolini, a Palazzo Altemps, Palazzo Braschi, Villa Medici, senza dimenticare Sant'Agnese in Agone, Terme di Caracalla, Parco degli Acquedotti. Happy Rent offre tour in Vespa di Roma Segreta, da piazza della Repubblica a via Arenula, fino a Vicolo di Sant'Onofrio.

ARTIGIANI
A conquistare gli sguardi, oltre a monumenti e scorci, sono le visite a laboratori artigiani per scoprire le tecniche di lavorazione del vetro o intarsio del marmo, restauro dei mobili, realizzazione di mosaici e così via. In vista del cinquecentenario della morte di Raffaello, Enjoylive Travel! presenta Raffaello Sanzio: Il periodo romano, proposta di vista in più giorni che include musei Vaticani, basilica di San Pietro, Galleria Borghese, chiesa di Santa Maria del Popolo, Villa Farnesina, Sant'Agostino, Santa Maria della Pace, ripercorrendo la storia dell'artista, attraverso alcuni dei suoi capolavori.

STREET ART
Per gli amanti della street art l'appuntamento è con i tour del Museo di Urban Art di Roma MURo, ideato dall'artista e curatore David Diavù Vecchiato: da quello alla scoperta della street art del Quadraro a quello a Torpignattara, da fare a piedi o in bici, senza trascurare percorsi per le scuole. Si va dalle opere dello stesso Diavù, in via dei Lentuli, a quelle di Gary Baseman, in largo dei Quintili, fino a Jim Avignon, Ron English, Beau Stanton, in via dei Pisoni. E così via. «Il tour è una sorta di eredità del lavoro che si fa con i murales - afferma Diavù - come curatore quando sposi un luogo, ti piace che quello che riesci a trasmettere nelle opere sia spiegato a più persone possibili, non solo a chi è avvezzo ma anche a chi ha due ore di tempo libero. È una questione di radici: l'artista le interpreta, le vive e le porta nei suoi interventi.

Ciò crea un'alchimia tra chi vive il quartiere e chi realizza il progetto. Perché non narrare le ricerche sui territori, il lavoro fatto e quanto è accaduto mentre si dipingeva? Man mano che i murales si consumano, raccontandola, la loro storia rimane nitida». L'obiettivo degli itinerari, pur con temi diversi, è comune: dare a ognuno la possibilità di farsi sorprendere dalla bellezza di Roma. Giorno dopo giorno.
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