Bolzano, turismo “slow” e anti Covid nella “Porta delle Dolomiti”

La vista dall'Agriturismo Tollhof
La vista dall'Agriturismo Tollhof
di Sabrina Quartieri
Sabato 4 Luglio 2020, 13:03
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Un’estate post-quarantena in vacanza ad alta quota, tra ampi spazi all’aperto, aria pulita e attività antistress, da vivere anche in solitaria. Per trascorrere qualche giorno di ferie senza pensieri, muovendosi in libertà in un ambiente sicuro, la meta da raggiungere è Bolzano. 

La città di montagna altoatesina, anche detta per la sua posizione la “Porta delle Dolomiti” vanta, infatti, un territorio che favorisce il distanziamento, delle strutture ricettive che hanno adottato diversi accorgimenti anti Covid-19 e un calendario estivo di kermesse ridotto, per evitare gli assembramenti. Intanto, con gli spostamenti tra regioni tornati liberi, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher ha avuto un’idea: «Offrire ai turisti, su base volontaria, un test rapido gratuito. Soprattutto prevediamo per gli alberghi una Covid-free area dove si entra solo se si è testati. La nostra sarà un’offerta, non un obbligo».
 

 

Seguendo le indicazioni dei protocolli, ma senza rinunciare allo stile unico dell’accoglienza altoatesina, i protagonisti dell’hospitality sono pronti a garantire alla loro clientela (di tradizione italiana e tedesca) un soggiorno senza rischi. Monika Hellrigl, Manager dell’Hotel Greif, racconta: «Chi lo desidera potrà consumare la prima colazione, sempre ricca di prelibatezze fatte in casa e prodotti freschi e regionali, nella privacy della propria camera senza costi aggiuntivi di room service. La sera si potrà utilizzare ancora il servizio in camera gratuito. E per il benessere di corpo e mente, abbiamo esteso gli orari di apertura della sala fitness.

Anche le condizioni di cancellazione – aggiunge la Manager della struttura di piazza Wather, il salotto buono di Bolzano –  sono diventate meno restrittive: si potrà cancellare la prenotazione senza penale fino alle ore 18 del giorno prima dell’arrivo». Una flessibilità, questa, che sta premiando la città: «In questi giorni stanno arrivando più richieste che disdette – spiega Roberta Agosti, Direttrice dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano -  Anche l’apertura del corridoio dalla Germania ha favorito un maggiore afflusso di prenotazioni e di richieste di informazioni. Questo sta dando un po’ più di fiducia». 

Bolzano, da sempre punto di incontro e di scambio tra culture diverse, del resto, ha un fascino unico: i suoi due volti, mitteleuropeo e mediterraneo, costituiscono infatti un connubio magico capace, da una parte, di attirare gli italiani che amano immergersi nel microcosmo tipico tirolese e, dall’altra, di richiamare ospiti dalla Germania e - seppur in misura minore - dall’Austria, per quell’allure nel lifestyle e nella gastronomia che rende questa meta la capitale del Nord della Dolce Vita.

La stagione estiva alle porte nella provincia autonoma altoatesina riparte dai dati di luglio e agosto 2019, quando i pernottamenti erano stati oltre 80mila, per un totale annuale di 720.463, diviso tra italiani (38,20%), tedeschi (29,05) e, a seguire, austriaci, americani, svizzeri e giapponesi. In una città che vanta 36 esercizi alberghieri e 157 extra-alberghieri, quest’anno, vista l’emergenza sanitaria, le richieste sono rivolte in particolare alle case in affitto: «Ce ne sono moltissime, ma possiamo dire che in generale le infrastrutture altoatesine favoriscono le regole del distanziamento: anche gli alberghi dispongono generalmente di non troppe camere, hanno ampi spazi (anche nelle zone urbane) e spesso una conduzione familiare che consente una buona gestione del problema», conclude Agosti.

Nelle strutture ricettive, infatti, sono state adottate tutte le misure di sicurezza: in gran parte degli hotel, i clienti troveranno in stanza dei kit con mascherine monouso e gel disinfettanti. Ancora: la camera verrà igienizzata con vapore a 240° a ogni check-in. Lo storico e ultracentenario Parkhotel Laurin, rinomato per le sue sale affrescate e il grande parco di 4000 mq, punterà anche sull’asporto e su un’offerta enogastronomica a “km zero”, con minibar riforniti solo di bevande e snack altoatesini. Il Magdalenerhof, immerso nel verde con una cantina che risale al XIV secolo, servirà la ricchissima colazione - scelta dall’ospite il giorno prima - in giardino, mentre per quanto riguarda l’Hotel Hanny, circondato da vigneti e borghi antichi, come racconta la proprietaria Margot Riegler, «nella grande sala da pranzo, pane, insalata e acqua saranno già sui tavoli in modo da ridurre la frequenza delle volte in cui mi avvicino per servire, così come a colazione le marmellate, il burro e il miele. Tutto fatto in casa, da mio marito Karl».
 
Anche i masi in città, uno dei tanti fiori all’occhiello di Bolzano, si sono attrezzati per accogliere i turisti in totale sicurezza. Luis Walcher, proprietario dell’agriturismo di famiglia Urbanhof im Prantenbergergut, spiega: «Ogni appartamento ha il proprio accesso autonomo dall’esterno e il parcheggio auto è proprio a due passi dall’uscio. Abbiamo potenziato il nostro protocollo di igiene a ogni arrivo e partenza adottando sistemi di disinfezione professionali ad alta resa. E mettiamo anche a disposizione una lista di ristoranti/negozi che offrono un servizio di consegna a domicilio». Le stesse misure le ha adottate l’Agriturismo Tollhof, sulla strada per San Genesio, a due passi dal centro e con un immenso prato per lettini e sdraio (disinfettati a ogni cambio d’ospite) in angoli isolati. Al Colle, il polmone verde della città raggiungibile con la storica funivia (che quest’anno compie 112 anni), si pernotta presso l’Albergo panoramico omonimo, una nobile struttura in Jugendstil alpino con chiesetta annessa. Il soggiorno, anche qui, è in totale sicurezza tra pre check-in, sauna privata su prenotazione, room service con un’offerta ampliata e la possibilità di riservare in esclusiva diversi ambienti per la cena, come la tipica Stube tirolese.

A Bolzano, infine, a essersi adeguate alle normative anti Covid-19 sono anche le cantine, dalla Rottensteiner alla storica Pfannenstielhof: le degustazioni di vino saranno in ambienti igienizzati, in piccoli gruppi, con divisori in plexiglas sui tavoli o durante le passeggiate con calice tra i vigneti. A far riscoprire il gusto di viaggiare ai turisti, con una vacanza dai ritmi ancora più “slow”, ci penseranno i castelli, la natura e i piaceri (altoatesini e mediterranei) della gola. Come il picnic gourmet al Colle, con il meglio dei prodotti di qualità targati Alto Adige che propone l’albergo omonimo, l’oasi di pace con vista sulle Alpi Centrali e sulle vicine Dolomiti. Il polmone verde della città a 1200 metri di altitudine è anche il punto di partenza per delle panoramiche escursioni ad alta quota a piedi, in mountain bike o a cavallo, con tappa d’obbligo nei masi che si trovano lungo il cammino. Ancora: tra i percorsi da non perdere ci sono quelli del Guncina - una delle icone botaniche della città - e di Sant’Osvaldo, che collega Sant’Antonio con Santa Maddalena, la collina dove si coltivano le uve che danno vita al suo vino. Se i due sentieri attraversano una rigogliosa vegetazione, tra magnolie, fichi d’India e cedri, considerando che su tutto il territorio altoatesino si contano ben 400 fortificazioni (alcuni ridotti a ruderi), a Bolzano si può andare anche per castelli.

L’unico integro e ufficialmente visitabile è “il maniero illustrato” di Roncolo, che conserva un ciclo di affreschi medievali a soggetto profano, ma vale la pena visitare anche Castel Flavon, arroccato su un promontorio da cui si gode un bellissimo panorama e l’MMM Messner Mountain Museum Firmian, considerato uno degli emblemi dell’Alto Adige e sede del Museo della montagna di Reinhold Messner. O, ancora, Castel Greifenstein, di cui si narra una leggenda: è chiamato anche Castel del Porco, perché - si racconta - durante un assedio del maniero venne gettata una scrofa nell’accampamento nemico. Il gesto, interpretato come un segno di abbondanza e quindi di resa impossibile, indusse i rivali a mollare la presa. In città, invece, si passeggia circondati dai vigneti tra prestigiosi palazzi, chiese e il Museo Archeologico dove è custodita Ötzi, la famosa mummia del Similaun. Ma non mancano delle interessanti visite guidate: in piccoli gruppi e previa prenotazione, si alterneranno il lunedì il tour “Bolzano tra miti e leggende”, il mercoledì “Il centro storico di Bolzano” e il venerdì la “Passeggiata del Guncina”, un viaggio nel tempo tra castelli e luoghi sacri immersi in una inebriante e rigogliosa flora mediterranea.
 
 

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