Antica Monterano, il borgo "fantasma" nella Tuscia Romana che fu un gioiello del Barocco

Antica Monterano
Antica Monterano
di Maria Serena Patriarca
Domenica 5 Luglio 2020, 18:19 - Ultimo agg. 18:21
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Il borgo "incantato" che non ti aspetti. Eh già, perché dopo vari chilometri di strada sterrata l’Antica Monterano, la città fantasma (nei pressi di Canale Monterano) che è uno dei fiori all’occhiello della Tuscia Romana sui Monti della Tolfa, appare quasi come una visione onirica agli occhi del visitatore. In origine insediamento etrusco, come dimostrano ancora oggi le grotte scavate nel tufo, e poi romano (l'antica Manturna), i primi insediamenti sulla collina per la costruzione del borgo vero e proprio sembra risalgano al VII secolo, mentre nel 1497 il territorio fu annesso ai possedimenti della casata nobiliare degli Orsini. Ma è dal 1671, anno di acquisizione al Casato Altieri, che Monterano conobbe il suo massimo splendore, in particolare sotto il papato di Clemente X Altieri.
 

 

Pensate che la sistemazione definitiva del Castello, di cui oggi restano i suggestivi ruderi in simbiosi con una natura selvaggia, fu affidata a Gian Lorenzo Bernini, che lo trasformò in un florido palazzo signorile, con la meravigliosa Fontana del Leone simbolo ancora oggi del borgo fantasma. Lo stesso Bernini, insieme con Carlo Fontana, sembra che lavorò alla realizzazione della Chiesa del 1676, con annesso il Convento di San Bonaventura.

Misteriosamente, poi, il borgo di Monterano fu abbandonato alla fine del Settecento per via, forse, del saccheggio dei Francesi nel 1799 e della malaria. La chiesa di San Rocco e la chiesa di Maria Assunta rappresentano altre due location affascinanti del sito, anche se il Castello e la facciata di Palazzo Altieri, con la scultura del Leone, sono senz’altro l’esempio più evidente di quello che doveva essere lo splendore di questo centro abitato in Età Barocca. Questo imponente scenario storico e naturalistico è stato anche la cornice di tanti film di successo; uno per tutti? Ladyhawke, con Michelle Pfeiffer, realizzato nel 1985. E nella Riserva di Monterano furono girate anche alcune scene di Ben Hur con Charlton Heston, nel 1959.

All’interno delle rovine a cielo aperto della Chiesa e del Convento di San Bonaventura (edificati fra il 1675 e il 1677), infine, una chicca per veri amanti della botanica: il gigantesco albero di Fico di San Bonaventura, 200 anni di età portati magnificamente, con un fusto di 3 metri di circonferenza, un’altezza di 9 metri e una chioma di 8 metri di diametro. L’albero è stato immortalato persino nel film Il Marchese del Grillo, di Mario Monicelli.
Last, but not least, l’Acquedotto di Monterano e il Fontanile della Cannelle sono altri due fra gli scorci più spettacolari di questo gioiello nascosto del Lazio.

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