Un eremo laico per ritrovare se stessi: è di moda il viaggio detox

Eremo di Cerbaiolo (wikipedia.com)
Eremo di Cerbaiolo (wikipedia.com)
Giovedì 2 Gennaio 2014, 14:54 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 14:26
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ROMA Viaggi detox. Luoghi dove quando si vuole staccare la spina, lo si fa davvero. Per cercare se stessi, per rilassarsi o semplicemente per fuggire dal caos. Cresce il numero di persone che si rintanano negli eremi per trascorrere un periodo di riflessione. Che siano monasteri, abbazie o conventi, in Italia esistono diversi luoghi dove rifugiarsi anche per riappropriarsi del proprio tempo. In America la tendenza si chiama digital detox, ossia la corrente che insegna alla gente come vivere senza il digitale.



Ecco i nostri tre eremi laici. All’Eremo dell’Anima non c’è televisione, frigobar, aria condizionata, telefono e internet. Si chiama Eremito Hotelito del Alma, creazione di Marcello Murzilli, fondatore del marchio El Charro che, abbandonati in soffitta cinturoni da cow-boy, ha scelto l’Umbria per ricreare un rifugio spirituale nel comune di Parrano, borgo a 55 chilometri da Perugia. Tredici le celluzze: tutte camere singole dove il silenzio fa da padrone.



All’Eremo del Silenzio di Torino, situato presso le Carceri Le Nuove a pochi passi da Corso Vittorio Emanuele II, l'isolamento è totale. Il luogo, gestito dall'Associazione Nessun Uomo Isola, è stato voluto da Juri Nervo, animatore professionale, socio-educativo.



Lì dove un tempo c’erano i condannati con pena non superiore a un anno, i soldati disertori della guerra 1915-18, operai della FIAT arrestati nel biennio rosso, oppositori al regime fascista, partigiani, deportati, ebrei ed altri soggetti sottoposti alle leggi razziali e trasgressori a vario titolo e livello. Oggi le celle rappresentano un progetto in collaborazione con la Pastorale degli Universitari di Torino, per creare piccole zone dove pregare, studiare e ritrovare se stessi.



All’Eremo di Shanti, tra le montagne dell’alta Valle Trompia, in provincia di Brescia, si va per ricercare un’umanità diversa, in forma laica. Qui non esiste la regola di alzarsi alle 5 della mattina e seguire un programma giornaliero: la giornata è scandita dall’armonia.



Al visitatore viene chiesto di rispettare il saggio vivere all’insegna della condivisione, comprensione, ordine e conoscenza. Il luogo è pensato come la via dell’uomo e non per l’uomo. Chi vuole soggiornarvi ha due possibilità: o un contributo spese libero, o diventare persona alla pari.
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