Tahiti, il “paradiso ritrovato” della Polinesia Francese

Tahiti (foto di Tahiti Tourisme)
Tahiti (foto di Tahiti Tourisme)
di Sabrina Quartieri
Lunedì 27 Gennaio 2020, 09:47 - Ultimo agg. 09:48
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È la porta d’ingresso della Polinesia Francese più iconica, come la romantica Bora Bora, l’avventurosa Moorea e il grande atollo di Rangiroa, “casa” di cieli infiniti, lagune blu e spiagge rosa. Tre destinazioni che, solo nel 2018, sono state raggiunte da oltre 8.800 turisti italiani. Ma l’isola di Tahiti, dove atterrano i voli intercontinentali verso uno dei mari più belli del mondo, è anche una meta che vale almeno uno stopover di qualche giorno. Soprattutto se ad arrivarci non sono coppie di fidanzati o sposini in luna di miele, bensì viaggiatori soli con tanta voglia di disconnettersi dalla vita frenetica di tutti i giorni.

Tahiti, infatti, è il grande paradiso inesplorato dell’Arcipelago del Vento, ancora oggi fuori dai percorsi turistici battuti, ma non per questo privo di bellezze o di cose da offrire. Come il diving, ad esempio, con alcuni degli spot più interessanti già a pochi metri dall’aeroporto, dove si trovano i relitti di un’antica goletta e di un idrovolante affondato nel 1962. O ancora, il relax in spiagge paradisiache e il divertimento in compagnia di una tavola da surf nelle acque dell’Oceano Pacifico Meridionale.
 

 

Per apprezzare al meglio tutto il bello dell’isola, basta salire a bordo di un veicolo, lasciarsi alle spalle la capitale Papeete e muoversi lungo l’anello esterno all’entroterra verde e rigoglioso, che conduce alla scoperta della costa. Ma prima di iniziare l’avventura, vale la pena esplorare la città, con il suo colorato mercato rinomato per il localissimo olio di Monoi, un’ottima soluzione per idratare pelle e capelli, al profumo di Tiarè (il fiore nazionale) e l’imperdibile street food tahitiano servito nella piazza principale del porto. Per captare subito e in una volta sola il fascino del luogo, invece, c’è il tour a bordo degli aeromobili della “Tahiti Nui Helicopters”: il colpo d’occhio dall’alto sulle lunghe distese di sabbia bianca e nera, sulle acque turchesi e sui tramonti da cartolina sarà difficile da dimenticare.
 
 
LE SPIAGGE PIÙ BELLE
 
1. Punta dei pescatori: dirigendosi verso ovest da Papeete, al Point Kilometrique 15 si incontra questa grande distesa di ciottoli bagnata dal mare turchese che invita allo snorkeling. Immergendosi con maschera, boccaglio e pinne, si incontreranno razze, tartarughe e squali pinna bianca e pinna nera. Attenzione però alla forte corrente dell’acqua.
 
2. Toaroto: poco più avanti, la piccola spiaggia pubblica di sabbia bianca è ideale per stendersi al sole con tutte le comodità, tra servizi igienici e docce, oltre al parcheggio gratuito. Ma l’accesso alla laguna non è così semplice, per la presenza di una striscia di coralli a pelo d’acqua. 
 
3. Vaiava: è il tratto di mare più frequentato della costa occidentale, specialmente durante il fine settimana, quando la gente del posto si concede un po’ di relax. La spiaggia chiara dai granelli finissimi e l’acqua poco profonda rendono l’area perfetta per i bambini (essendo anche attrezzata). Prendere parte a uno dei picnic insieme ai “locals”, sedendosi con loro in uno dei tavolini imbanditi all’ombra, è l’occasione per conoscere la cultura del posto e i segreti più ancestrali di questa parte di mondo così lontana. Ma Vaiava è soprattutto sinonimo di tramonti incantevoli: qui il sole, dileguandosi all’orizzonte sul profilo dell’isola di Moorea, regala pura bellezza.
 
4. Rohotu: al Point Kilometrique 23.5, la distesa di sabbia bianca nella zona di Paea, pubblica e attrezzata con tavoli, docce e servizi igienici ben ombreggiati, vanta una laguna dall’acqua cristallina, spesso esplorata da chi pratica lo stand up paddle e il kayak.
 
5. Taharuu: con la sua sabbia nera e le onde da sfidare, questo luogo nell’area di Papara è molto conosciuto a Tahiti, in particolare dagli appassionati di surf. Uno sport chiamato anticamente “horue” e amato in passato dai re Mā’ohi, che hanno sempre incoraggiato uomini e donne a coltivarlo, sia nella versione in piedi che da distesi su tavole di legno. Per tale ragione, il surf rappresenta un elemento importante nella cultura locale polinesiana ed è molto popolare tra la sua gente. Al tramonto, invece, nel bar della spiaggia ci si gode lo spettacolo del cielo infuocato in compagnia di un drink ghiacciato.
 
6. Teahupo’o:
rinomato per i suoi muri d’acqua alti fino a quattro metri, lo spot più famoso dell’isola è anche sede di una tappa del campionato mondiale di surf ogni anno ad agosto: il “Tahiti Pro Teahupo’o”, che richiama i migliori atleti di tutto il mondo. Ma questo tratto di costa a sud della piccola penisola di Tahiti Iti, è anche il luogo giusto per chi vuole apprendere le prime nozioni su come sfidare l’oceano sulla tavola. La mitica e spettacolare onda di Teahupo’o vanta inoltre condizioni ideali tali per il surf, che il Comitato dei Giochi Olimpici (OCOG) di Parigi ha votato per far ospitare nello spot polinesiano alcuni eventi della competizione nel 2024, e lo ha presentato poi come migliore scelta al Consiglio Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale, per l’approvazione finale. Se tutto dovesse andare per il meglio, proprio nel periodo dei Giochi (dal 26 luglio all’11 agosto) a Tahiti si avrà persino l’occasione di ammirare le maestose megattere che si riposano nell’Oceano Pacifico Meridionale per dare alla luce e svezzare i loro cuccioli.
 
7. Tautira:
ospitate nella baia omonima, dove l’esploratore britannico James Cook ha gettato l’ancora diverse volte, le bellissime sabbie nere nel nord di Tahiti Iti offrono un microcosmo ancora selvaggio e autentico. In più, da qui, la vista sulla valle attraversata dal fiume Vaitepiha, che sfocia nell’insenatura di Tautira, è davvero magnifica.
 
8. Vaiiha: a circa 44 chilometri di distanza da Papeete, sulla costa orientale dell’isola, lo spot, anch’esso di sabbia nera, è molto amato dai surfisti e non solo, che in spiaggia si concedono bagni indimenticabili e uscite con la tavola in compagnia di altri giovani appassionati di onde.
 
9. Punta Venere: posizionato lungo la baia di Matavai, popolare sito storico di Tahiti per essere stato il primo punto di contatto tra polinesiani ed europei al tempo delle esplorazioni, questo luogo prese il nome da James Cook, che lo scoprì durante una missione di osservazione del transito di Venere. La spiaggia intitolata al pianeta è di sabbia nera, e dopo rigeneranti nuotate e invidiabili tintarelle, si trasforma in un set da sogno per stupefacenti tramonti con Moorea sullo sfondo. Nei dintorni, infine, all’ombra di un grande faro, non mancano dei pittoreschi negozietti per andare a caccia di souvenirs.
 
 
COME RAGGIUNGERE TAHITI
 
Scegliendo la compagnia aerea di bandiera Air Tahiti Nui, si vola a Papeete, via Los Angeles, da Parigi, ma anche da Auckland e Tokyo, con la durata del viaggio di circa 23 ore complessive. La capitale della Polinesia Francese viene servita anche da Air France (da Parigi via Los Angeles), French Bee (da Parigi via San Francisco), United Airlines (da San Francisco), Air New Zeeland (da Auckland), Latam (da Santiago) e Hawaiian Airlines (da Honolulu). I documenti necessari per la vacanza sono il passaporto con validità di almeno sei mesi e il Documento ESTA (se si sceglie la tratta via Stati Uniti). Non serve invece alcun visto, se il soggiorno è inferiore ai 90 giorni. Per approfondimenti: https://tahititourisme.it/it-it/isole/tahiti/.

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