Il record è di quelli che è meglio dimenticare. Ottavo posto in classifica, stagione da 9 sconfitte, ma soprattutto niente coppe europee all’orizzonte per il Napoli: non accadeva da 13 anni. Edizione 2010/11 dell’Europa League, dopo il sesto posto dell’anno prima. Da allora, c’è sempre stato il Napoli al sorteggio. L’Europa regala convinzione e sarebbe un guaio non qualificarsi ma è chiaro che, detto addio alla qualificazione alla nuova SuperChampions milionaria (e anche al Mondiale per club) non restano che le briciole: un posto in Europa League (complicatissimo) e quello in Conference. L’ottavo posto potrebbe bastare in base a una serie di incroci favorevoli, ma è tutto in alto mare. Difficile credere nel futuro e indovinare la strada per uscire dall'inferno. Ovvio, la cosa migliore sarebbe puntare ancora su Ciccio Calzona che almeno avrebbe il vantaggio di non sperperare il tesoro di esperienza che ha fatto in queste ultime settimane di stagione disgraziata. Ma difficile che sarà così, De Laurentiis non cambierà i piani e punterà a uno tra Conte e Italiano. Con Sarri sfumato in lontananza e la new entry Farioli che da Nizza strizza l’occhio al progetto Napoli. Intanto, il presidente e il tecnico si sono sentiti in queste ore proprio per gettare le basi per il rush finale
Ultimi posti
Vero, dopo 8 partecipazioni negli ultimi 13 anni alla Champions, qualsiasi altra cosa sembra poco. Ma Calzona lo sa che anche il pass per la Conference League può valere la stagione.
Malinconia
Dopo 13 anni di cavalcate continentali - alcune buone, altre meno buone, il Napoli rischia davvero di restare fuori dall'Europa. L'ultima stagione «senza» è targata 2009/10. L’abitudine alle coppe europee è dura da abbandonare per questo non si possono certo tirare i remi in barca. Calzona, di miracoli non ne può fare ma l'Europa è un dolce dilemma: a nove giornate dalla fine - e dovendo incontrare squadre con obiettivi importanti - la classifica proiettata direbbe più out dall'Euro che no, ma non si sa mai. Per prestigio internazionale il Napoli non può abbandonare l'idea. Bisogna invertire il trend, c’è poco da fare: perché il problema è tutto lì. Il continuare a perdere, quasi come se questa squadra non riuscisse a invertire una paradossale abitudine alla sconfitta. I numeri sono stordenti, non c'è dubbio: 36 gol subìti. Ah, in tutto questo solo due volte nel 2024 il Napoli non ha preso gol: con la Fiorentina in Supercoppa e poi con la Lazio (0-0). Un trend che - nel nome dell'Europa - dovrà essere tamponato in queste otto gare che restano. Calzona non può aggrapparsi proprio a niente. Dovesse confermare l’ottavo posto, riuscirebbe a far il secondo peggior piazzamento da quando il Napoli è tornato in serie A nel 2007/08. Insomma, finisse così, la stagione potrebbe venir archiviata come una delle peggiori della lunga storia del club da quando De Laurentiis ne è il presidente. Dopo otto volte in Champions e 6 volte in Europa League. Intanto, un passo alla volta: domenica c’è il Monza che, in caso di vittoria, agguanterebbe i campioni d’Italia in classifica. Uno scontro-diretto, per l’ottavo posto. Se non è un incubo questo.