Napoli, De Laurentiis prepara il piano per Pioli ma si tiene stretto anche Italiano

È il preferito del patron ma deve liberarsi dal Milan, poi sarà discusso il triennale da 3 milioni a stagione

Stefano Pioli
Stefano Pioli
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Mercoledì 8 Maggio 2024, 06:53 - Ultimo agg. 18:05
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Cercare un altro allenatore. Quel pensiero gentile e grato che faceva credere a De Laurentiis di poter dare ancora qualche chance a Calzona si sbriciola a Udine, con la squadra azzurra che prosegue la sua gita turistica agli inferi ed esce dal campo come al solito, offesa e vilipesa. La sua dimensione abituale, ormai: questo è un segnale che pesa per la scelta del nuovo tecnico. Perché qui va rifondato tutto e per capire chi tenere (al netto delle decisioni di pancia legate alle prestazioni) va velocemente identificato il nome dell’allenatore. Cosa che De Laurentiis non ha ancora fatto. Per dirla tutta, solo uno sarebbe bello e pronto a dire di sì al Napoli: Vincenzo Italiano. Ha già definito il suo addio con la Fiorentina e abbraccerebbe il progetto De Laurentiis all’istante. Solo che per il patron della Filmauro non è la prima scelta. E Italiano non deve viverla come un’offesa. Infatti, è sereno ed ha dato totale disponibilità. Anche se non è disposto ad aspettare in eterno: il tecnico della Fiorentina, intanto, è stato sondato anche da Bologna e Torino ma avrebbe invitato ad attendere la fine della stagione. Non solo perché c’è la Conference da conquistare, ma anche perché c’è il Napoli che gli deve una risposta.

La strategia

Fa sempre così, De Laurentiis. Non è un mistero: parla, ascolta e poi mette in pausa i candidati. Nel 2015, prima di Sarri, aveva scelto Mihajlovic. Poi qualcosa non gli andò giù e optò per il tecnico dell’Empoli. Insomma, la prima scelta del Napoli è Stefano Pioli. Con i primi sondaggi iniziati a gennaio. Ma Pioli non è un allenatore libero. E c’è di più: perché attende di incontrare l’ad rossonero, Furlani, per essere esonerato (ha un altro anno di contratto) come gli è stato anticipato. In quel momento capirà se c’è l’intenzione del Milan di risolvere in anticipo il contratto. Chiaramente, con una buonuscita. Guadagna 4 milioni netti all’anno, ne vuole almeno 3. Ovviamente, e qui iniziano le varie strategie, se avesse già un’intesa con il Napoli, il Milan cercherebbe un logico accordo al ribasso. Oppure proverebbe a bloccarlo. Dunque, si rischia un pericoloso braccio di ferro tra Pioli e il Milan che il Napoli non può permettersi, anche perché dall’esito imprevedibile. Ecco, il nodo che impedisce a Pioli e al Napoli di legarsi è proprio questo: Pioli si sente tradito da Furlani e Cardinale che lo hanno messo al rogo da mesi. E quindi, tenderà a non fare sconti. Poco importa che rischia, così, di perdere il treno azzurro. Di sicuro, quando si libererà, il suo entourage potrà entrare nei dettagli dell’offerta che De Laurentiis gli farà: 3 milioni all’anno per 3 anni. Più bonus. Ma è questa situazione di incertezza che spinge il presidente del Napoli a continuare a girarsi attorno e lo staff di Pioli questo lo sa. Sa che De Laurentiis e l’ad Chiavelli (lo scorso anno personalmente provò il colpo Nagelsmann) continuano a sondare e a fare telefonate. E, a furia di gironzolare, sono arrivati a Gasperini. Il punto anche qui è legato al fatto che il Gasp non è un allenatore libero perché ha un contratto con l’Atalanta fino al 2025.

Il Napoli non ha mai trattato con un club per liberare un allenatore. E non inizierà a farlo con Percassi in queste settimane.

L'outsider

Due nomi da tenere d’occhio. Uno è il ct del Belgio, Tedesco; l’altro è il tecnico del Lipsia, Rose. E due suggestioni legate a due ritorni: quello Maurizio Sarri (suggerita da alcuni fedelissimi, ma De Laurentiis non ha mai chiamato l’ex maestro, almeno fino a ieri sera) e Fabio Pecchia (reduce da tre promozioni in A e storico vice di Benitez). Senza dimenticare Antonio Conte di cui si sono perse le tracce dopo il corteggiamento dei mesi passati. Conte non pensa più di dover guadagnare gli ingaggi del passato, ha ridimensionato da tempo le sue richieste perché non vede l’ora di gettarsi nella mischia. Ma De Laurentiis, dopo l’assalto di gennaio e qualche messaggio nei mesi scorsi, ha decisamente mollato la presa. D’altronde, conosce le condizioni di Conte per accettare il Napoli. Quindi, dovesse capire che l’uomo giusto è l’ex ct dell’Italia, conosce a memoria il suo numero di telefono.

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