Salerno, il governo sospende Coscioni dalla presidenza dell'Agenas: «Accuse troppo gravi»

Il decreto del presidente del Consiglio anticipa il verdetto dei giudici del Riesame

Enrico Coscioni
Enrico Coscioni
di Angela Trocini
Lunedì 29 Aprile 2024, 04:00 - Ultimo agg. 12:26
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Enrico Coscioni è stato sospeso dall’incarico di presidente dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.

A deciderlo è stato il presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Salute, ancor prima che i giudici del Tribunale del Riesame di Salerno decidessero sull’appello presentato dalla locale Procura (l’udienza si è tenuta lunedì scorso e il collegio si è riservato) proprio sulla circostanza che il gip, nel decidere l’interdizione del cardiochirurgo per un anno dall’esercizio della professione medica, aveva respinto la richiesta di sospensione da presidente dell’ente pubblico ed organo tecnico scientifico per l’assenza del pericolo d’inquinamento probatorio nello svolgere il ruolo di presidente dell’ente (a differenza di quanto argomentato dalla Procura che, per questo motivo, ha fatto appello).

Ma per la presidenza del Consiglio dei ministri, i fatti addebitati al professor Coscioni nell’esercizio della professione medica sono «di tale gravità da avere indubbi riflessi anche sull’incarico svolto dallo stesso quale presidente dell’Agenas».

Tra le molteplici competenze dell’Agenzia ci sono anche il monitoraggio delle buone pratiche per la sicurezza delle cure, la gestione del rischio clinico e della sicurezza del paziente, anche attraverso l’accesso al sistema informativo per il monitoraggio della denuncia dei sinistri: per la presidenza del Consiglio, quindi, è indubbio che le imputazioni a carico di Coscioni, seppure ancora al vaglio del magistrato, appaiono come detto «di tale gravità da ledere l’immagine non solo dell’agenzia nazionale per i servizi sanitari di cui è presidente, ma anche – in relazione alle molteplici ed importanti competenze che tale agenzia esercita – dell’intero settore della sanità pubblica».

E, ancora, si legge nel decreto di sospensione fino alla data di definizione del processo penale e, comunque fino al 28 ottobre 2024 - Coscioni era stato nominato presidente Agenas per un quadriennio, a decorrere dalla data dello stesso decreto, il 28 ottobre 2020 - «risponde al preminente interesse pubblico che il presidente dell’Agenas sia sospeso dal suo incarico trattandosi di soggetto che è indiziato non solo per gravi errori nell’esercizio della professione medica, che hanno portato al decesso di un paziente, ma anche del delitto di falso ideologico aggravato».

E, a supporto della decisione, il decreto fa riferimento anche al parere dell’Avvocatura generale dello Stato che ha ritenuto «di poter convenire che per i compiti istituzionali dell’agenzia, la posizione organica e funzionale del suo presidente e gli specifici fatti contestati al Coscioni potrebbero far rilevare una inopportunità della prosecuzione dell’incarico pur dovendosi considerare, ferma l’autonomia di valutazione ai fini disciplinari, quanto espresso in sede penale dal gip nel non concedere misure interdittive della sospensione dal pubblico ufficio».

E così vagliata la nota con la quale il ministro della salute, Orazio Schillaci, acquisita anche l’intesa nella conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome, ha formulato la proposta di sospensione di Enrico Coscioni dall’incarico di presidente dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni su proposta del ministro, ha decretato tale sospensione.

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C’è da dire che da subito, all’indomani dell’interdizione per un anno dall’esercizio della professione medica di Coscioni nella qualità di direttore del dipartimento di cardiochirurgia del Ruggi (febbraio scorso) per i fatti avvenuti durante l’intervento chirurgico di sostituzione valvolare aortica con bioprotesi e rivascolarizzazione coronarica al quale Umberto Maddalo fu sottoposto il 20 dicembre 2021 lasciando nel corpo del paziente un lembo di garza di 8 centimetri poi rinvenuto in sede autoptica, i parlamentari di Fratelli d’Italia, il senatore Antonio Iannone e la deputata Imma Vietri, avevano inviato due distinte interrogazioni chiedendo - al ministro della salute - la sussistenza dei presupposti per sospendere o rimuovere il professionista dall’incarico di presidente dell’Agenas «in attesa che il quadro indiziario ricostruito dal gip venga accertato in giudizio».

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