Roma, sulle spiagge bandite le sigarette. E gli ambulanti sono a numero chiuso

Roma, sulle spiagge bandite le sigarette. E gli ambulanti sono a numero chiuso
di Mirko Polisano
Sabato 27 Aprile 2019, 07:43
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Bagnini part-time e solo dal 20 maggio. Fino a quel giorno a Ostia sarà vietato annegare sulle spiagge libere. È quanto stabilito dall'ordinanza balneare della sindaca Raggi che detta le regole della prossima stagione sul mare di Roma. Il servizio di salvataggio ci sarà a mezzo servizio e solo a partire dalla fine di maggio, mentre la stagione aprirà, come tutti gli anni, il 1 maggio. Diciannove giorni, dunque, senza i bay-watch, un ritardo senza precedenti nella storia del Comune. Lo sancisce il comma 4 dell'articolo 6: «Il servizio di assistenza e salvataggio su tutte le spiagge libere è assicurato dal Municipio Roma X con le seguenti modalità: dal 20 maggio al 16 giugno week end e giorni festivi dalle 9 alle 19».

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LE MODALITÀ
Dal 17 giugno fino al 31 agosto, poi, i bagnini saranno presenti tutti i giorni dalle 9 alle 19, festivi compresi. A settembre, si ritornerà a mezzo servizio: solo festivi e week end. Resta inspiegabilmente scoperta dal servizio la spiaggia libera ex Amanusa, quella della «legalità» che fu di Libera. Ed è proprio intorno alla gestione dell'assistenza bagnanti che si annidano ombre e dubbi. Chi si occuperà del servizio saranno le società vincitrici del bando che però ad oggi non risulta ancora essere espletato. Ad aggiudicarsi in via provvisoria la gara sarebbe la stessa onlus che da tre anni vince le gare per i bagnini a Ostia: la Terrapontina. La coop si era aggiudicata il servizio nel 2017 e si era classificata prima nel bando lanciato a fine stagione 2016. La Terrapontina risulta essere anche la stessa impresa che a maggio 2017 è stata esclusa dall'aggiudicazione dell'analogo servizio a Latina Lido per un'offerta giudicata «anormalmente bassa». C'è poi la questione della pulizia, questione spinosa per la quale il X Municipio e il Campidoglio hanno trovato facile soluzione. All'ex spiaggia libera Arca, sul lungomare Amerigo Vespucci e davanti alla stazione della Roma-Lido Cristoforo Colombo, oggi trasformata in un dormitorio con le cabine vendute come posti letto al nero è stato interdetto l'acceso.

«CHIUSO PER DEGRADO»
Cancello chiuso a causa del degrado: per poter però accedere alla battigia bisognerà utilizzare l'ingresso degli stabilimenti accanto: Venezia e Gambrinus. E alle strutture dei «cattivi del lungomuro» viene affidata anche la pulizia di quella spiaggia: un bene comune di cui dovranno però farsi carico i privati. I «fagottari» possono tornare ad affollare le spiagge di Ostia. I gestori degli stabilimenti balneari si dovranno arrendere davanti a «cofane» di pasta fredda e tegami con pollo e peperoni: «È sempre consentito consumare cibi e bevande sia negli spazi esterni alle cabine, sia in qualsiasi parte della spiaggia».

PLASTIC FREE
Sulle spiagge si raccomanda di ridurre la plastica, un appello rivolto ai bagnanti quanto ai gestori. L'ultima novità è la lotta al fumo: anche qui si raccomanda di non fumare in spiaggia vicino a bambini e donne in gravidanza, come si vieta di gettare i mozziconi sulla sabbia ma di gettarli nell'indifferenziata. Resta al suo posto la «Baubeach» fatta traslocare due anni fa da Castel Porziano ma non è chiaro chi si occuperà della gestione e della pulizia dell'arenile. Ostia si ripresenta di nuovo impreparata per l'estate, tra arenili ancora da bonificare e bandi in corsa contro il tempo. Confermata la regola aurea di libero accesso e transito verso la battigia, ma molti varchi di ingresso non sono pronti per i turisti. La novità riguarda i venditori ambulanti dove arriva la stretta di legalità: commercio itinerante prima vietato, ora sarà a numero chiuso. Dieci gli esercenti che potranno circolare in spiaggia tramite gara: potrà lavorare solo chi ha le regolari licenze e autorizzazioni. E in tutto questo il mare della Capitale resta intrappolato dal filo spinato e dalle balaustre del «lungomuro» che nonostante le promesse nessuno è riuscito ancora a buttar giù.
 
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