L’INCUBO
Gli abusi iniziano nel gennaio del 2017. La bambina aveva stretto un’ amicizia con un compagno di classe. E con il passare del tempo anche i genitori dei due alunni avevano imparato a conoscersi. Per questo, spesso, i ragazzi stavano a casa di entrambi. Del resto abitavano nello stesso palazzo. Il 52enne sembrava un genitore modello. In privato però l’uomo si sarebbe trasformato. LE VIOLENZE
Paola (il nome della vittima è di fantasia) veniva invitata a casa dal suo amico. Quando il figlio del 52enne non era presente, l’uomo ne approfittava. Impaurita, la bambina non riusciva a opporsi. Turbata da ciò che era costretta a subire, non era riuscita a raccontare l’accaduto ai suoi genitori. Per questo motivo la madre di Paola non sapeva spiegare come mai la ragazzina si mostrava contrariata all’idea di andare a casa del suo compagno di classe. Anche l’amico di sempre non capiva come mai lei non volesse più giocare assieme a lui. Così le aveva scritto diversi messaggi, ma lei era stata sempre vaga. Poi, un giorno, dietro l’insistenza del ragazzino, Paola aveva ammesso di avere problemi con il padre dell’amico: «Mi dispace non sto bene con lui».
Nel frattempo la madre della piccola, intuendo che la figlia stava nascondendo qualcosa, aveva iniziato a rivolgerle tutta una serie di domande.
La vittima inizialmente riluttante a confessare, era scoppiata a piangere, rivelando successivamente ogni particolare dell’incubo vissuto per due anni. Un racconto che Paola aveva trovato la forza e il coraggio di ripetere anche davanti agli inquirenti. Considerata veritiera la versione dei fatti esposta dalla vittima, i carabinieri del nucleo investigativo hanno iniziato a lavorare sul caso, coordinati dal pubblico ministero Vittorio Pilla. In appena due mesi hanno riscontrato elementi capaci di confermare il racconto della piccola. Per questo C.G. è stato arrestato. Adesso è detenuto nel carcere di Regina Coeli.