Ucraina, l'omicidio di Zelensky un «regalo» per Putin. Il piano: 80mila euro e mine antiuomo per l'attentato (sventato)

Il piano sventato da Kiev, l'ultimo di una decina di tentativi di eliminare il leader ucraino, sembra però essere il più sofisticato tramato sinora da Mosca

Zelensky, l'omicidio era un regalo per Putin. Il piano: 80mila euro e mine antiuomo per l'attentato (sventato)
Zelensky, l'omicidio era un regalo per Putin. Il piano: 80mila euro e mine antiuomo per l'attentato (sventato)
di Mario Landi
Mercoledì 8 Maggio 2024, 15:37 - Ultimo agg. 9 Maggio, 10:42
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«Un regalo per Putin». L'ennesimo complotto per uccidere Zelensky questa volta è stato ordito in seno agli stessi servizi segreti incaricati di difenderlo. Il piano sventato da Kiev, l'ultimo di una decina di tentativi di eliminare il leader ucraino, sembra però essere il più sofisticato tramato sinora da Mosca. E secondo gli 007 ucraini doveva essere il dono più gradito per lo Zar nel giorno del suo quinto insediamento. Due colonnelli del servizio di sicurezza ucraino Sbu sono stati arrestati con l'accusa di far parte di un network di talpe pronte a colpire non solo il presidente ma anche il capo dello stesso Sbu, Vasyl Malyuk, e quello dell'intelligence militare, Kyrylo Budanov.

L'attentato

«È la prima volta che due ufficiali di alto rango passano al soldo di Mosca», ha sottolineato il portavoce del servizio, Artem Dehtiarenko.

I due militari ora rischiano l'ergastolo per alto tradimento e pianificazione di un attacco terroristico. Non è chiaro quanto fosse estesa la rete di spie annidate negli apparati dello Stato ucraino, e se la caccia ai complici sia ancora aperta. Dal 2022, sono oltre 2.500 gli ucraini finiti sotto inchiesta per tradimento, altre 500 persone sono state accusate di aver fornito ai russi indicazioni strategiche per i micidiali bombardamenti contro basi militari e truppe.

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Il piano

Il piano sventato in questi giorni prevedeva di eliminare Zelensky reclutando militari responsabili della sicurezza personale del presidente, che lo avrebbero dovuto prendere in ostaggio e poi uccidere. Per Budanov, invece, si ipotizzava un agguato con un missile di precisione, a cui avrebbe fatto seguito un attacco di droni ed eventualmente l'uso di granate anticarro per eliminare eventuali sopravvissuti. Uno dei due colonnelli finiti in manette avrebbe avuto il ruolo di fornire armi agli agenti infiltrati, comprese cariche esplosive e mine antiuomo. L'attacco si doveva consumare prima della Pasqua ortodossa, il 5 maggio scorso. In un audio, uno dei due arrestati ha confessato di aver ricevuto fino a 80.000 dollari in contanti o versati su conti di familiari, ha fatto sapere la Bbc. «Solo una cerchia ristretta di persone era a conoscenza dell'operazione per smascherare gli agenti nemici», ha rivelato Malyuk, anch'egli obiettivo del complotto: «L'attacco doveva essere un regalo a Putin per l'insediamento», ha sottolineato il responsabile.

 

La rete di spie

Secondo Kiev, la rete di spie era stata messa in piedi sin prima dell'inizio del conflitto, iniziato nel febbraio del 2022. A tirare le fila del complotto tre agenti segreti russi: uno di loro, indicato con il nome di Dmytro Perlin, «reclutava talpe da prima dell'invasione». Un altro, tal Oleksiy Kornev, si sarebbe incontrato con uno degli alti ufficiali arrestati «in un vicino Stato Ue» poco prima dell'attacco russo all'Ucraina. Non è la prima volta che Kiev sventa un piano per uccidere il suo leader, inserito solo pochi giorni fa - il 4 maggio - nella lista dei ricercati del ministero dell'Interno russo: un mese fa un polacco è stato arrestato con l'accusa di essere in combutta con Mosca per assassinare Zelensky.

Il video degli arresti diffuso sui social

L'anno scorso invece, era agosto, venne sventato un complotto per uccidere il presidente con un massiccio bombardamento aereo: una donna faceva da vedetta per colpirlo nel corso di una visita a Ochakov, ma non riuscì a inviare in tempo le informazioni. Il più noto dei tentativi di assassinio resta quello del commando di forze speciali cecene inviato a Kiev da Ramzan Kadyrov, che fin da prima dell'inizio delle ostilità avrebbe ricevuto da Putin in persona l'ordine di eliminare tutta la leadership ucraina nel corso di un faccia a faccia con lo zar del Cremlino

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