Napoli, al Vomero voragini e caos: addio trasporto pubblico

Dissesto in via Cimarosa, stop ai bus per tutta la parte alta del quartiere

La voragine di Via Morghen
La voragine di Via Morghen
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Lunedì 11 Marzo 2024, 23:54 - Ultimo agg. 13 Marzo, 07:30
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«Questo non è più un quartiere vivibile, siamo circondati dai pericoli, preoccupati dalle voragini, abbandonati anche dal trasporto pubblico perché i bus non passano più da tre giorni», la donna è accorata, anzi addolorata. Ha raggiunto un addetto dell’Abc che sta lavorando alla base del palazzo sgomberato di via Solimena, per chiedere informazioni sugli altri dissesti del Vomero; l’uomo è cortese e disponibile ma non sa cosa rispondere, ché lui si sta occupando di questa emergenza ma non sa nulla delle altre.

A metterli in fila, tutti i disastri del Vomero delle ultime settimane fanno venire i brividi. L’ultimo in ordine di tempo s’è manifestato sabato scorso, sul calare della sera: un piccolo avvallamento lungo via Cimarosa, quasi all’incrocio con via Luca Giordano.

Pareva un’inezia. Invece i tecnici hanno il sospetto che ci sia qualcosa di preoccupante sotto al manto stradale e hanno imposto il divieto di transito ai mezzi pesanti, compresi gli autobus di linea. E siccome quella è l’unica strada che i mezzi possono percorrere per raggiungere la parte alta del quartiere, l’Anm è stata costretta a modificare il percorso di dieci linee, cancellando di fatto i passaggi in quella fetta di quartiere già in ginocchio per via della chiusura di via Morghen dopo la voragine. 

Allo stato attuale il trasporto pubblico si ferma inesorabilmente a via Cilea, la porzione collinare è servita solo dalla funicolare centrale e da quella di Montesanto, perché la funicolare di Chiaia è ferma da anni e i lavori di risistemazione proseguiranno ancora per molti mesi, fino al prossimo autunno.

Addio al trasporto pubblico, dunque.

In compenso ci sono strade completamente vietate per dissesti, che rendono ancora più complessa la percorribilità del quartiere.

Il blocco di via Morghen, dopo la voragine del 21 febbraio, è noto a tutti, però c’è anche un altro divieto che è finito nell’ombra: quello della parte bassa di via Solimena, inibita al traffico esattamente da un mese, dal giorno in cui s’è manifestata una pericolosa perdita d’acqua al di sotto di un edificio, che ha imposto il blocco del traffico e la chiusura di tre esercizi commerciali che stanno, dal 9 di febbraio, con le saracinesche abbassate.

In realtà le verifiche nel sottosuolo, dopo gli interventi di manutenzione, potrebbero anche permettere la riapertura di quella porzione di strada, però anche in quel caso bisognerebbe imporre il divieto di transito ai mezzi pesanti: e qui iniziano le difficoltà. Per verificare che nessun camion percorra quella strada rischiando di farla sprofondare, sarebbe necessario un presidio 24 ore su 24 da parte della polizia municipale. È in corso un confronto tra la municipalità e i vigili per verificare se esistono le possibilità di destinare pattuglie al costante presidio della strada, però non si sa per quanto tempo dovrebbe andare avanti questo controllo serrato.

Nel frattempo agli “storici” avvallamenti di via Tito Angelini e di via Ligorio Pirro, sui quali non c’è nessun tipo di attività, si è aggiunto il divieto di transito pedonale su un tratto delle scale di piazza Fuga: il nastro di pericolo l’ha messo la protezione civile dopo aver verificato che alcuni dei gradini si stanno staccando dalla sede naturale.

 

A via Morghen prosegue il lavoro per completare il riempimento del pauroso sprofondamento e poi ripristinare il manto stradale, il lavoro arriverà a conclusione nei giorni di Pasqua. Nella parte inferiore dell’edificio ancora sfollato di via Morghen, quella che affaccia sulla porzione conclusiva di via Solimena (anche questa vietata al traffico), c’è grande attività. Si rimuovono ancora masserizie e resti dei crolli e delle alluvioni che, fino a sabato scorso, hanno interessato i locali.

C’è un viavai di tecnici e avvocati, un andirivieni di condomini sfollati che sperano nell’intervento della Procura alla quale verrà presentato un ulteriore esposto dopo l’ultimo evento catastrofico del 9 marzo. Ci sono operai che portano via fango e calcinacci, residenti e commercianti che frugano tra il materiale alluvionato a caccia di qualcosa da salvare prima che tutto venga gettato in discarica.

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Proprio ai margini di quel palazzo colpito violentemente dalla voragine e dagli eventi che sono seguiti, s’è materializzato un piccolo foro nell’asfalto, misurerà al massimo 50 centimetri per 50 e, visto da lontano, pare una banalità. Il problema è che, avvicinandosi al cedimento, si individua una voragine molto più ampia che si sta allargando sotto l’asfalto e rischia di trasformarsi in un nuovo pericolo.

Anche questa situazione è all’attenzione della municipalità che sta cercando una maniera per intervenire. Allo stato attuale i tecnici della Abc hanno chiarito che non ci sono perdite lì sotto. Quella voragine potrebbe essere stata generata dai continui e violenti allagamenti delle scorse settimane, però è ampia e preoccupante: bisogna intervenire, presto.

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