La ricerca del lavoro è per molte persone un processo estremamente stressante, per diversi motivi: i lunghi tempi di risposta delle varie aziende a cui si manda il proprio curriculum, i tanti rifiuti a cui è necessario far fronte a testa alta, la necessità di essere elastici riguardo le proprie capacità e inclinazioni in modo da adattarsi alle diverse richieste, per citarne alcuni.
Per di più, spesso è richiesto il passaggio attraverso numerosi step atti a giudicare le capacità della persona, prima dell'assunzione, anziché affidarsi a un unico colloquio.
Jonathan racconta di essere passato di colloquio in colloquio per circa un anno ormai, nel tentativo di ottenere un lavoro nel suo campo, vale a dire come scrittore e copywriter. Nel corso dei mesi, gli è successo diverse volte di arrivare allo step in cui gli veniva richiesto di completare un testo secondo le indicazioni date dall'azienda per poter passare alla fase successiva.
«Ho lavorato gratis così tanto, quest'anno passato», afferma Jonathan, «e in un caso hanno persino usato il mio test, anche se alla fine non mi hanno assunto. Ci sono rimasto molto male». L'accaduto lo ha fatto, in un certo senso, svegliare da questo torpore e ha preso la decisione di mettere un punto alla situazione e cambiare approccio.
Perciò, quando ha ricevuto l'ennesima mail dall'azienda in cui si congratulavano con lui per essere riuscito a raggiungere lo step del test, Jonathan ha risposto in maniera educata ma perentoria, rifiutandosi di procedere: «Grazie per l'opportunità di procedere! So che è comune chiedere un test di scrittura nella fase di colloquio, ma non mi sento a mio agio nel completare un progetto senza alcun compenso. Sono sicuro che la mia application, il curriculum, il portfolio, e la video intervista possano essere abbastanza a dimostrare le mie capacità di scrittura. Apprezzo davvero l'opportunità, ma se non c'è possibilità di compenso allora mi trovo costretto, sfortunatamente, a rifiutare di procedere con il colloquio».
Dopo qualche giorno, l'azienda ha risposto e ha assicurato che non è possibile garantire alcun compenso, perché in tal caso dovrebbero farlo con tutti coloro che sostengono il test. In ogni caso Jonathan ha cercato di spingere affinché si dica di no più spesso al lavoro non retribuito, lamentando che «se non iniziamo a rispondere in maniera negativa e mandare mail di questo tipo, continueranno a richedere di lavorare gratis».