Gli indagati, due uomini e una donna, residenti nel Napoletano, che risulta non abbiano mai presentato la dichiarazione dei redditi, hanno acquistato e rivenduto valute virtuali per conto dei soggetti autori delle truffe delle false aste immobiliari, senza provvedere alle identificazioni, alle verifiche e alle segnalazioni imposte dalla Legge. Un centinaio le persone truffate per un giro d'affari superiore ai due milioni e mezzo di euro in un anno e mezzo.
Quando i tre sono stati perquisiti con l'accusa di truffa e riciclaggio, sono stai trovati in possesso di quasi 200mila euro in contanti e numerosi orologi di valore.
Dagli inquirenti e investigatori e dal vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo, che ha la delega alla Sicurezza e alla Polizia locale, un avvertimento: «Tutti potremmo essere vittime di truffe come queste». Da qui l'invito a verificare attentamente le proposte anche perché, molto spesso, gli immobili falsamente messi all'asta si ripetono sui vari siti, e un consiglio prima di fare operazioni: avere sempre un contatto fisico con il venditore o i suoi intermediari.