Samantha De Grenet: «In viaggio? Ovunque. Ma non lasciatemi sola»

Samantha De Grenet: «In viaggio? Ovunque. Ma non lasciatemi sola»
di Mara Azzarelli
Martedì 20 Agosto 2013, 14:11 - Ultimo agg. 5 Settembre, 09:22
6 Minuti di Lettura

Samantha De Grenet, un percorso professionale fatto di passerelle e di tanta televisione, si da poco cimentata in un’esperienza insolita: ha scritto un libro dal titolo “Adesso parlo io!”. Una raccolta delle frasi sentite e pronunciate da suo figlio Brando, amore indiscusso di questa bellissima donna che nei panni di mamma sembra trovarsi veramente bene. In questa intervista al Messaggero.it la bella Samantha racconta della sua passione per i viaggi e in particolare di quel luogo magico che sono le Maldive dove è stata tante volte e dove tornerà ancora.

Samantha in questo piccolo ritratto viene fuori in maniera semplice e vera. Donna moderna, organizzata, mamma attenta e amica premurosa. Insomma caratteristiche che spesso in una donna dalla bellezza tanto importante, possono passare inosservate. Samantha De Grenet ha iniziato a lavorare giovane. Aveva 14 anni quando è stata scoperta da Riccardo Gay, titolare della famosa agenzia di modelle. Qualche anno ancora e la bella Samantha, piglio da leader e corpo statuario, arriverà al grande pubblico partecipando a una lunga serie di programmi sia Rai che Mediaset. Si occuperà prevalentemente di conduzioni ma si metterà alla prova anche come attrice. Lo farà con Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, con cui gira “I misteri di cascina Vianello”.

Ma Samantha è una modella e ha il corpo di una modella. Posa dunque senza veli, e quegli scatti vanno a ruba. La sua storia professionale però non si ferma lì. Rientrata in questi giorni dalle vacanze si dice orgogliosa della sua nuova avventura da scrittrice e si prepara a tornare in televisione per l’inverno con il programma dedicato alla chirurgia estetica “Come mi voglio” in onda su Canale Italia.

L'ultimo viaggio che hai fatto?

«A Formentera, con mio figlio e degli amici. Un posto stupendo, acqua limpida e spiaggia bellissima. Sta bene mio figlio e sto bene io. Lì poi ritrovo tanti amici del mondo dello spettacolo e non».

Il viaggio che porterai sempre nel cuore? E perché…

«Il primo viaggio con mio figlio, alle Maldive. Un’occasione speciale da tanti punti di vista. Era per il matrimonio di mio fratello, si è sposato lì. La cerimonia l’abbiamo organizzata mia sorella e io, sulla sabbia con le conchiglie e i fiori. Era il 2006, uno di quei viaggi che non si possono dimenticare».

Quello che non rifaresti mai? E perché….

«Mauritius, senza dubbio. Ci sono stata tre volte: due per lavoro e una per piacere. Tranne le persone del posto, semplici e vere, che sorridono per nulla e che si accontentano di vivere con poco, il resto non mi è piaciuto. Ho visto mari migliori e spiagge più belle».

L’albergo o il luogo più bello dove hai dormito in vacanza?

«Tutti i luoghi possono essere belli o brutti a seconda della compagnia. Per fare un esempio mi è capitato di dormire in un Hotel extralusso stupendo negli Emirati Arabi, la compagnia era brutta e il posto mi è sembrato orrendo. Ci sono poi luoghi molto più semplici dove vai con le persone giuste e ti sembra il meglio che tu possa desiderare».

Quando e come fai la valigia?

«Per me è molto più facile fare la valigia di mio figlio anziché la mia. So bene quello che gli serve e cosa gli piace: scarpe, pantaloni e magliette varie. Per quanto mi riguarda è un tantino più complicata: devo avere tutto quello che mi occorre. Ovviamente dipende dove vado. Per un breve fine settimana in Europa porto un trolley mentre per qualche giorno in più, come è stato a Formentera, mi organizzo con la valigia grande la imbarco. In ogni caso voglio avere il necessario. Capita di andare in posti dove non tutto si può comprare e quindi ci rifletto un po’, la valigia dunque la organizzo in maniera precisa e sensata qualche giorno prima della partenza. Capita di lasciare qualcosa a casa ma insomma, provo a fare in modo che non succeda».

Cosa porti sempre con te quando parti?

«Il telefono, per contattare e per essere contattata dalle persone che fanno parte della mia vita. E poi le varie cose che ritengo essenziali. Se vado al mare per esempio non dimentico mai le creme solari».

Come prenoti le tue vacanze: ti affidi a un’agenzia di viaggi o da sola in rete?

«Assolutamente in rete. Per alcune amiche sono persino un punto di riferimento. Faccio tutto sia per me che per loro: prenoto l’albergo, il volo, eventuali spostamenti. Mi destreggio benissimo nel web e non ho bisogno di intermediari».

Meglio soli o in compagnia?

«Per carità: da sola mai. Preferisco rimanere a casa che viaggiare da sola».

Libri o e-book?

«Assolutamente i libri. Mi piace sfogliarli. Il tablet è uno strumento utilissimo e che mi piace molto. Ci navigo, ci vedo i film, ci faccio un sacco di cose utili comprese le prenotazioni e qualche volta gli acquisti. I libri e i giornali però no. Quelli devo sfogliarli. Per quelli voglio la carta».

Cellulare acceso o spento?

«Il cellulare è acceso ma se mio figlio è con me metto il silenzioso. Le persone che devono rintracciarmi e che voglio che mi rintraccino sanno sempre come fare. Fornisco loro tutti i numeri possibili e immaginabili: quello dell’albergo, quello delle amiche che sono con me e altri a seconda delle circostanze. Però ovviamente se sono in vacanza evito anche che il cellulare mi squilli continuamente. Per questo lo metto in modalità silenziosa e rispondo a chi ritengo opportuno».

In viaggio on-line oppure off-line?

«Se c’è il wi fi sì, on-line, altrimenti non me ne preoccupo. Insomma è pur sempre vacanza».

In una città: guida alla mano e itinerario ferreo o a zonzo senza meta precisa?

«Stabilisco le cose che voglio vedere e poi mi organizzo. Il mio rapporto con gli imprevisti? Se sono imprevisti simpatici la prendo a ridere. Se mi perdono la valigia (o se me la mandano dopo tre giorni come è successo di recente) molto meno».

Il piatto che più ti è piaciuto?

«Sono fondamentalmente una persona curiosa. Se vado in un Paese straniero mangio la cucina locale, sperimento e assaggio. Non faccio parte della categoria di turisti italiani che in vacanza cercano spaghetti e cappuccino. Italiano lo mangio in Italia. Tra i vari piatti mi è piaciuto molto il sushi che ho mangiato a Tokyo: ovviamente completamente diverso da quello che si mangia in Italia».

Fai molte foto quando sei in vacanza?

«Si, adoro fare le foto. Di mio figlio ho album interi fatti mese per mese».

Le foto le stampi o le lasci nel computer?

«Prima le organizzo per bene nel computer: faccio le cartelle, le nomino, scrivo cose sulle foto etc. Poi invio tutto, utilizzando sempre la rete, ad un sito che me le rimanda stampate. Ne faccio così dei grossi libri fotografici».

Il prossimo viaggio?

«Tornerò alle Maldive. Per la decima, undicesima o forse dodicesima volta».

Il viaggio che “prima o poi ci vado, giuro…” ?

«In Australia. E’ un posto che mi incuriosisce, per le distanze e per le enormi differenze con la realtà in cui viviamo. Sul Grand Canyon anche lì non sono stata e vorrei andare. Mi piace l’idea di questi grandi spazi disabitati. Però solo in compagnia, con amici e persone care. La solitudine in viaggio no, quella proprio non la sopporto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA