Shampoo, federe, grucce: quando il topo d’albergo è il cliente

Shampoo, federe, grucce: quando il topo d’albergo è il cliente
di Marco Berchi
Giovedì 12 Dicembre 2013, 17:42 - Ultimo agg. 17 Dicembre, 14:42
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Sar capitato anche a voi (o anche no) di trovare nella vostra stanza di hotel il televisore fissato con una catena del tipo di quelle usate per le biciclette e i motorini.



A me sì. E, dopo un istante di perplessità, ho capito: trattavasi di tv moderna, a schermo quasi piatto, senza tubo catodico. La differenza? In una valigia mediamente capiente ci sta senza problemi. E quindi ecco la catena….



Speriamo di non aver dato un’idea ai cleptomani di albergo ma l’episodio mi è tornato alla mente leggendo i risultati di un’indagine realizzata da TripBarometer, l’osservatorio di TripAdvisor sul mondo dell’hotellerie.

Ebbene, due viaggiatori internazionali su tre (65%) ammettono di sottrarre qualcosa dalla camera alla loro partenza. Attenzione: il confine del vero e proprio furto non è nettamente tracciato e infatti in cima alla lista delle «cose» portate via ci sono i prodotti da bagno, per i quali vige la tacita logica del «potevo usarli, non li ho usati, li porto via». È da presumere, inoltre, che ci sia un elevato tasso di risposte non sincere e che quindi il dato reale sia peggiore. Lo è sicuramente per gli italiani, che alla stessa domanda hanno risposto sì al 68%.



A chiudere il cerchio del dato sono gli albergatori. Nel mondo sono il 59% quelli che riferiscono di ritrovarsi con oggetti mancanti nelle stanze (allineato il dato italiano: 60%) ma la questione-chiave, quella che appunto affronta il discrimine tra il furto vero e proprio e la, chiamiamola così, appropriazione, è la natura degli oggetti sottratti.

Infatti TripBarometer mette in evidenza che ci sono forti discrepanze tra quanto i clienti ammettono di portar via e quanto invece gli albergatori registrano come mancante. I clienti — guarda caso… — «confessano» di portarsi a casa gli oggetti di cui parlavanmo prima, quelli percepiti come gratuiti e da usare durante il soggiorno: articoli da bagno, matite, fogli, penne biro, buste e poi confezioni singole di the, caffè e zucchero laddove ci sono i bollitori per prepararsi in camera bevande calde.

Gli hotellier non sono d’accordo e denunciano la scomparsa di asciugamani e financo di lampadine e batterie sottratte dai telecomandi. Gli asciugamani piacciono davvero molto e se solo il 7% dei viaggiatori intervistati ha ammesso di esserseli portati via almeno una volta, ben un albergatore italiano su quattro ha amaramente constatato di doverne registrare il furto con allarmante frequenza.



Si è detto delle batterie dei telecomandi ma i titolari degli alberghi si trovano di fronte anche a sottrazioni di prodotti dei minibar (che sono a pagamento), di quadri, di federe e lenzuola, di posacenere, di cuscini e di grucce portaabiti. In quest’ultimo caso molti avranno notato la sempre più ampia diffusione di quel tipo di grucce prive di gancio ricurvo e quindi inutilizzabili se rubate. Altro indizio della brutta abitudine del mettersi in valigia cose non proprie è il cartoncino che negli hotel da 4 stelle in su è di solito abbinato agli accappatoi. Il messaggio è di questo tenore: «Se hai trovato comodo questo accappatoio, sappi che lo potrai acquistare nello shop dell’hotel o alla reception». Un modo per invitarvi a non rubarlo senza darvi preventivamente del ladro potenziale.
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