Andrea Rivera: «Il mio bagaglio? Un camper»

Andrea Rivera
Andrea Rivera
di Francesco Olivo
Sabato 19 Ottobre 2013, 01:29 - Ultimo agg. 24 Ottobre, 16:09
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Volenti o nolenti Andrea Rivera l’avete gi visto. I pi l’hanno conosciuto quando interpellava gli italiani al citofono, nei programmi di Serena Dandini. Ma c’ tutta un’altra umanit che l’ha incontrato quando con una chitarra faceva

la colonna sonora delle serate di Trastevere: si metteva da una parte e con molte parole e qualche accordo mai banale, commentava (senza troppe censure) le scene che si trovava davanti. Ma Andrea Rivera non è solamente Roma, anzi è uno che “lavora per viaggiare e non il contrario”. Manca poco a quando lascerà l’amata periferia, vive a due passi da San Basilio, per promuovere il suo disco scritto con Roberto Angelini.

Andrea Rivera, iniziamo dalla sua valigia.

«La fermo subito, io non ho la valigia, ho un sacco. Spero che diventi un sacco di soldi».

Treno, auto o aereo?

«L’unica cosa importante che mi sono comprato nella vita è stato un camper usato. I viaggi li faccio tutti così, io e Pigna».

Scusi, chi è Pigna?

«Il mio cane. Siamo io e lei. Io sono il suo autista quando vuole andare in vacanzav.

L’ultima volta che siete partiti?

«L’estate scorsa siamo stati in Sardegna, andiamo spesso a Orosei».

Pigna a parte, le piace viaggiare da solo, o almeno senza altri esseri umani?

«Sì, anche se stavolta in Sardegna mi ha raggiunto una ragazza stupenda».

Chi sarebbe? Ci dica.

«Una che mi ha fatto battere il cuore. Infatti è una cardiologa».

Torniamo alle vacanze: ci dica un albergo che le è piaciuto particolarmente.

«Boh. L’ultima volta ci sono negli anni Settanta con mamma e papà. Poi ho preferito il camper oppure andare nelle case della gente. E’ l’unico modo per capire davvero i posti, per entrare nella cultura degli altri».

Il ristorante dei sogni?

«Mi piacciono quelli dei pescatori, semplici, in riva al mare, con i polipi appesi. Il mio preferito si chiama Fatti di Mare è a Cala Sassari».

Cosa fa Andrea Rivera in vacanza?

«Porto tanti libri, mangio le braciole sulla spiaggia. Poi però la vacanza è fatta di tante cose: in Sardegna ho osservato un granchio per due ore. Tanto che alla fine si è stufato, si vedeva che stava pensando “ma che voi?».

Una brutta avventura in vacanza?

«Sicuramente quella volta che ad Aberdeen in Scozia ho perso la sciarpa della Roma. Ero ragazzino, fu un trauma».

Prossimo viaggio?

«Voglio andare in giro in camper per promuovere il disco nuovo. Lo vorrei vendere come i camioncini che danno la porchetta. Dentro un panino. Bella idea, no?».

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