Benevento, svolta sull'acqua: sul servizio integrato basta il sì del Distretto

A chiamare l'impasse a Corte dei Conti della sezione regionale Emilia - Romagna

Svolta sull'acqua
Svolta sull'acqua
di Paolo Bocchino
Domenica 24 Marzo 2024, 10:05
4 Minuti di Lettura

Le delibere di adesione dei Comuni a Sannio Acque non servono più. Basterà un unico pronunciamento del Consiglio di Distretto che provvederà ad acquisire il necessario parere favorevole della Corte dei Conti, lasciando ai municipi soltanto l'onere della presa d'atto. È una svolta significativa quella che si profila per la costituzione della società provinciale per la gestione del ciclo idrico integrato. Un parto quantomai travagliato, già incappato per due volte nelle censure della magistratura contabile.

Ma paradossalmente proprio dalla Corte dei Conti, ancorché si tratti dell'articolazione emiliano-romagnola, arriva l'indicazione netta e chiara della strada da seguire per portare a termine l'operazione, senza ulteriori scossoni procedurali. La via d'uscita dall'impasse è scritta nelle 18 cartelle della delibera 126 emessa lo scorso 12 settembre dalla sezione regionale Emilia Romagna. Chiamato a esprimere il previsto parere di conformità, il collegio presieduto da Marcovalerio Pozzato ha dichiarato inammissibile la richiesta di pronunciamento trasmessa dal Comune di Albinea, in provincia di Reggio Emilia, in relazione alla procedura di gara svolta dal locale Ente d'Ambito per l'affidamento in concessione del servizio idrico integrato a una società mista pubblico-privata con maggioranza delle quote esercitata dai Comuni, intelaiatura identica a quella disegnata per Sannio Acque.

La pronuncia di inammissibilità si fonda sulla sostanziale incompetenza degli enti municipali in merito alle scelte che riguardano la gestione del servizio idrico integrato, ruolo assegnato dal legislatore unicamente agli Ato.

«Il principio di unicità del servizio idrico integrato - sanciscono i magistrati contabili della Sezione emiliana citando una sentenza del Consiglio di Stato - comporta per i singoli Comuni l'obbligo di partecipare alla gestione unitaria che si configura, dunque, come atto dovuto, con conseguente adesione anche alla società in house o mista individuata come gestore dall'Ente d'ambito. Non residua pertanto alcun potere di autodeterminazione sull'organizzazione, essendo ogni competenza demandata all'Ente di governo dell'Ambito territoriale.

Nel vigente quadro normativo, dunque, il Comune partecipa obbligatoriamente all'ente di governo dell'Ambito, ed è in seno a quest'ultimo che l'ente locale assume le decisioni in merito all'affidamento del servizio».

Secondo i giudici contabili emiliani, sarà «il Consiglio di Distretto a dover trasmettere l'atto deliberativo di assunzione di partecipazioni o di costituzione della nuova società alla competente sezione della Corte dei Conti». Uno spartiacque procedurale che metterà fine allo stillicidio di deliberati di adesione dei Comuni, già stoppati due volte dalla magistratura contabile.

Video

Ne è convinto il coordinatore di Distretto Pompilio Forgione, che anticipa i prossimi passi di Sannio Acque: «Il deliberato della sezione Emilia Romagna, che richiama una inequivocabile sentenza del Consiglio di Stato, si applica anche al nostro caso in quanto descrive obblighi normativi e una struttura societaria identica a quella sulla quale si sta lavorando qui nel Sannio. Come abbiamo sempre affermato, i rilievi della Corte dei Conti campana non inficiano la correttezza sostanziale della impostazione seguita, bensì aspetti emendabili. Torneremo in Consiglio di Distretto per l'approvazione di un testo che terrà conto dei più recenti rilievi espressi dalla sezione regionale, e provvederemo alla prevista trasmissione alla Corte dei Conti e all'Agcm. Èun onere che non compete ai singoli Comuni. Nelle more del parere previsto entro 60 giorni, la Regione provvederà alla pubblicazione della gara per il socio privato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA