Al Sud ci sono più pazienti diabetici che al Nord d'Italia. È il dato che emerge da un convegno organizzato dal Coordinamento Campano delle Associazioni dei pazienti diabetici, nel quale si invitano i responsabili e decisori della Sanità regionale, compreso il presidente De Luca, e gli specialisti clinici coinvolti nella cura di tale malattia a esporre quanto si sta facendo per migliorare cure e qualità di vita.
In una serie di tavole rotonda gli invitati sono stati sottoposti a “fuoco di fila” di domande da parte dei partecipanti, perlopiù pazienti ed operatori sanitari.
«Il mio compito- dichiara il professore Eugenio Defeo, diabetologo - è stato quello di mettere in evidenza, con una serie di dati ufficiali, quanto il diabete è più frequente nelle regioni del sud e quanto è collegato al basso livello di istruzione ed al basso reddito familiare».
Attualmente il diabete interessa il 5,9% degli italiani ma nelle regioni del sud tale prevalenza sale al 7%, ma se consideriamo solo la fascia d’età oltre i 75 anni la percentuale sale al 21% della popolazione, in Italia si tratta di circa 3.000.000 di persone ed in Campania circa 450.000
«Il diabete - continua il professore Defeo - è strettamente legato all’obesità ed al sovrappeso tanto che è stato coniato un neologismo: Diabesità . Anche l’obesita è molto più frequente nelle regioni del sud e la Campania è al primo posto in Europa per l’obesità infantile, i nostri bambini presentano sovrappeso nel 44% della popolazione scolastica delle elementari (studio Okkiodell’ISS). Quindi i nostri ragazzi manifestano il Diabete Tipo 2 molto più frequentemente e soprattutto in un’età molto più precoce. Inoltre il diabete, come l’obesità, è circa 7 volte più frequente fra chi ha un livello di istruzione che non va oltre le scuole elementari rispetto a chi è laureato, nel Sud il il 46% della popolazione non è andato oltre la terza media contro il 28% del Nord; e la malattia è 2,5 volte più frequente in chi vive in condizioni di difficoltà economica rispetto a chi non ha tali difficolta. E pensare che una volta il Diabete era definito la malattia dei ricchi».
A rendere più preoccupante la situazione è la constatazione che, per motivi politici, ad ogni cittadino di regioni come Campania e Calabria viene destinato un finanziamento per la sanità che è del 20% in meno rispetto ad un cittadino del Trentino o della Valle d’Aosta e questo costringe la regione Campania ad attivare solo 2,6 Pl per 1000 abitanti contro i 3,5della Lombardia o i 3,4 del Trentino.
Il risultato di tutto ciò è che al sud ed in Campania si vive in media 3 anni in meno rispetto al Nord e si inizia ad ammalarsi ed ad aver bisogno di ricoveri 2,5 anni prima (dati BES 2024 del Ministero dell’Economia).