Vomero, al parco Mascagna la protesta di comitati e associazioni: «Chiarezza sui tempi di riapertura»

Le rimostranze sono per il continuo slittamento della data di riapertura del parco

Il degrado nel parco
Il degrado nel parco
di Antonio Folle
Domenica 5 Maggio 2024, 17:33 - Ultimo agg. 6 Maggio, 20:15
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Un bambino di due anni che con una manina stringe forte un pallone e con l'altra indica attraverso le sbarre i giochi con i quali non potrà giocare. Lo stato d'animo dei residenti del quartiere collinare del Vomero, che da diversi mesi aspettano di veder riaperto il parco Mascagna, chiuso a causa degli infiniti ed intricati lavori di riqualificazione è tutta in quella immagine.

Questa mattina un gruppo di cittadini del “Comitato per la riapertura del parco Mascagna” ha dato vita ad un ennesimo sit-in di protesta all'esterno dei cancelli chiusi, per sensibilizzare l'opinione pubblica circa il destino del parco e per lanciare un ennesimo atto d'accusa contro il Comune di Napoli

Secondo il primo cronoprogramma i lavori di riqualificazione del parco dovevano concludersi entro il mese di aprile.

Ad oggi, invece, non solo non è ancora nota la data di riapertura al pubblico ma - e questo ha scatenato l'ira dei cittadini - da diversi giorni non si vedono operai al lavoro. 

I pochi alberelli piantumati in sostituzione dei circa trenta alberi abbattuti rischiano di seccare a causa della mancanza di un impianto di irrigazione. Altri alberi giacciono abbattuti al suolo, ancora all'interno dei loro vasi provvisori. Nessuno sembra provvedere ad irrigare le piante e il rischio concreto è di perderle tutte anche in previsione dei prossimi caldi estivi.

La pioggia di questi ultimi giorni ha “tamponato” l'emergenza, ma appare evidente come non ci si possa affidare esclusivamente al meteo per tenere in vita gli alberi. E a complicare ulteriormente la faccenda la mancanza - cosa peraltro denunciata più volte - di un chiaro cartello di cantiere che riporti i dati essenziali relativi ai lavori in corso, compresa la data di fine dei lavori che, a questo punto, sembra essere riamandata a tempo indefinito. 

Nelle scorse settimane l'assessore al Verde del Comune di Napoli Vincenzo Santagada aveva spiegato le cause del ritardo nel completamento dei lavori. Lavori che prevedono, tra l'altro, l'installazione di un nuovo impianto di irrigazione, il potenziamento della videosorveglianza e una generale riqualificazione del verde orizzontale e verticale. I lavori, secondo quanto affermato da Santagada, hanno subito una battuta d'arresto a causa di una variante al progetto originario apportata dalla V Municipalità e che prevede la rimozione dell'area sgambamento cani. Per l'approvazione della variante, però, i tempi si sarebbero enormemente dilatati a causa di lungaggini burocratiche che vedono coinvolte Città Metropolitana e Sovrintendenza, che devono fornire il loro assenso alla variante di progetto. 

«Questa mattina abbiamo deciso di dar vita a questo nuovo sit-in perché vogliamo che si metta la parola fine a questa incresciosa vicenda - ha spiegato la consigliera regionale Maria Muscarà, tra gli animatori della protesta -, e al continuo rimpallo di responsabilità tra gli enti coinvolti. Abbiamo chiesto a mezzo Pec al Comune di Napoli di essere informati circa il cronoprogramma dei lavori e circa le cause che hanno portato a questi inspiegabili ritardi, nessuno si è degnato di risponderci. Hanno messo a dimora quei poveri alberi pur sapendo che nessuno avrebbe potuto irrigarli visto che l'impianto non esiste e che gli operai non stanno lavorando. Così - continua - non hanno fatto altro che condannarli a morte. Invieremo una nuova Pec all'assessore Santagada, sperando che stavolta voglia decidersi ad informare i cittadini che hanno il diritto di sapere quando potranno tornare in possesso di un parco che era fondamentale per questo territorio».

 

E mentre la polemica monta furiosa non mancano gli atti “rivoluzionari”. Non sono pochi, infatti, a segnalare come nonostante il parco sia chiuso ufficialmente dallo scorso settembre, gruppi di ragazzi continuano ad introdursi all'interno ogni giorno. 

Un pericolo non da poco viste le attuali condizioni dell'interno del parco ed il pericolo di ferirsi in quella che è a tutti gli effetti un'area di cantiere non presidiata. 

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