Al molo San Vincenzo, da due giorni è approdato il veliero Tara Ocean. All’apparenza un normale due alberi, ma in realtà è uno dei più attrezzati laboratori scientifici galleggianti con una missione ben precisa: misurare l’impatto dell'attività umana su mari e coste europee con il progetto Trec (Traversing European Coastlines), spedizione coordinata dallo European Molecular Biology Laboratory insieme alla Tara Ocean Foundation e all’European Marine Biology Resource Centre, partita nell’aprile 2023 per valutare i livelli di inquinamento e la salute delle acque ma, per la prima volta, anche del suolo costiero. Ora Tara fa tappa nel mar Mediterraneo, o meglio alla Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, tra i partner europei del progetto e tappa principale italiana della spedizione. Napoli è considerata una super tappa perché «il Golfo è un hot spot di biodiversità, per questo Anton Dohrn ha fondato qui 150 anni fa la Stazione zoologica.
Solo in questo Golfo troviamo concentrati gli organismi presenti in tutto il Mediterraneo, un patrimonio straordinario» ha spiegato Iole Di Capua, biologa marina della Szn e chief scientist a bordo di Tara. Cosa ci diranno i dati raccolti in questi giorni a Napoli, lo sapremo «tra almeno due anni, poi saranno Open Access, così gli scienziati di tutto il mondo potranno usarli anche per loro ricerche» ha detto Antonella Ruggiero dell’Embl.
I rilievi
Ieri mattina è iniziata la raccolta di campioni a Mappatella beach, tra gli sguardi curiosi di molti avventori stesi al sole. Dopo aver immerso a mare un sensore che fornisce dati su salinità, temperatura, ossigeno e conduttività, un biologo ha prelevato campioni d’acqua. Un altro gruppo di ricerca ha raccolto la sabbia, e un altro ancora, la parte più antropizzata della costa cioè il suolo della Villa Comunale. Qui, in particolare, cercano dna di organismi, tracce di xeno, per verificare il grado di inquinamento e dei metalli pesanti.