Viaggio a Varanasi, il cuore spirituale dell’India

Varanasi (foto di India Tourism Milan)
Varanasi (foto di India Tourism Milan)
di Sabrina Quartieri
Venerdì 16 Dicembre 2016, 10:40 - Ultimo agg. 27 Dicembre, 19:55
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Uno dei modi migliori per osservare la vita di Varanasi scorrere sui “Ghat” (le sponde del fiume), è quello di percorrere il Gange a bordo di un’imbarcazione. Le ampie scalinate che scendono verso il corso d’acqua sacro agli induisti, infatti, sono la parte più animata di quella che in India viene ritenuta la città santa per eccellenza e uno dei più antichi centri ancora esistenti al mondo. Varanasi, d’altronde, era già vecchia quando fu fondata Roma. Anche detto Benares e Kashi, questo affascinante luogo di pellegrinaggio, così mistico e fuori dal tempo, è considerato il cuore spirituale del Subcontinente e continua da tempo immemore a ricevere visitatori e devoti.
 

 

Dall’alba al tramonto, un flusso inarrestabile di gente si reca sulle sponde del fiume per pregare, bagnarsi con le acque sacre e lavare via i propri peccati. Persino per morire e ricongiungersi, subito dopo, con l’Assoluto. In riva al Gange, gli induisti offrono di continuo alle loro divinità fiori, pasta di sandalo e incenso, e innalzano al cielo canti e inni religiosi. Omaggi che regalano ai passanti visioni e suoni eterni.
 
MONUMENTI E LUOGHI DA NON PERDERE
 
I Ghats: una gita all’alba sul Gange permette di avere una visuale privilegiata di quel che accade sulle sponde del fiume e di quanto vi si scorge alle sue spalle (templi, haveli, minareti e cupole di moschee). Già al mattino presto, infatti, sono diversi i pellegrini intenti nelle loro preghiere e nei loro rituali, o impegnati a consultare i “Pandas” (preti di famiglia) seduti sotto gli ombrelli di foglie di palma. Altrettanto suggestiva è l’atmosfera che si respira a Varanasi al tramonto, quando si assiste allo spettacolo delle luci delle lampade ad olio lasciate galleggiare sull’acqua dai fedeli, in segno di offerta.
 
I templi: del Kashi Vishwanath si pensa che sia il sepolcro del dio Shiva, patrono di Varanasi. Per questo, proprio attorno a lui si svolge la vita dell’intera città (fu distrutto e ricostruito nel 1776). Il Durga, dallo stile Nagara, risale invece al XVIII secolo ed è caratterizzato da cinque spirali sul tetto, simbolo dei picchi dell’Himalaya, l'altissima vetta considerata la dimora degli dei. Questo luogo sacro è conosciuto anche come tempio delle scimmie, per la copiosa colonia di primati presente. Il Tulsi Manas invece è una moderna struttura in marmo dedicata a Rama. Le sue mura sono ornate da alcune scene del Ramayana e da versi tratti dai poemi epici. Ancora, l’inusuale Bharat Mata è in onore della Madre India: al suo interno si trova una grande cartina del Paese. Infine, il nuovo Vishwanath è situato nei pressi del campus dell’università Banaras Hindu ed è aperto a persone di tutte le fedi. Sulle sua mura sono incisi i versi del Gita.
 
Le moschee: la prima, Algamir, è situata sopra il Pancha Ganga Ghat e fu costruita dall’Imperatore Aurangazeb nel XVII secolo. La struttura si presenta come un misto di architettura hindu e mughal. Quella di Gyanvapi, invece, fatta edificare dallo stesso Imperatore, sorge vicino al tempio Kashi Vishwanath.
 
Il Bharat Kala Bhawan e il Forte a Ramnagar: sono entrambi musei. Il primo, nel campus universitario, possiede oltre a una splendida collezione di sculture e oggetti di terracotta provenienti da Matura, Sarnath e Khajuraho, anche pitture e miniature (chiuso la domenica). Il secondo è la Residenza dell’ex Maharaja. Vale la pena visitare il suo piccolo museo, dove vengono esposti costumi, armi, sontuosi palanchini e mobili d’epoca.
 
La città santa di Sarnath: sorge ad appena dieci chilometri da Varanasi ed è proprio qui, nel parco dei daini, che Budda pronunciò il suo primo sermone e mise in moto la Ruota della fede. La città divenne quindi un rinomato centro buddista e l’imperatore Ashoka vi fece ergere un’imponente colonna con inciso il suo editto, quattro leoni scolpiti, simbolo dell’India moderna, e magnifiche stupa. Su tutte, quella di Dhamekh, ricostruita più volte, alta 39 metri e ricca di decorazioni floreali. Da non perdere il museo con esposta la più antica immagine di Budda ritrovata in città.
 
 

FESTIVAL LOCALI
 
Buddha Purnima (maggio): nel giorno della nascita, dell’illuminazione e della morte di Budda, a Sarnath vengono portate in processione le sue reliquie.
 
Dussehra (settembre/ottobre): è al Forte Ramnagar che si tengono le celebrazioni. Tra queste, la venerazione per quattro giorni della dea Durga Puja e, subito dopo, l’immersione delle sue effigi nel fiume sacro. Straordinarie le rappresentazioni drammatiche di Ram Lila, in programma per circa dieci giorni proprio durante questa manifestazione.
 
Bharat Milap (ottobre/novembre): si onora la riunione di Rama, eroe del Ramayana, con il fratello Bharat. All’evento partecipa l’ex Maharaja di Benares, vestito con abiti sontuosi e seduto su un elefante.
 
Ganga Dussehra e Shivratri: il primo è l’anniversario del giorno in cui le acque del Gange hanno raggiunto Hardwar; il secondo è il momento più sacro dell’anno, perché si adora il dio Shiva, patrono di Varanasi.
 
INFORMAZIONI SU TRASPORTI E TOUR OPERATOR
 
Per arrivare a Varanasi, nello stato dell’Uttar Pradesh, si può volare con Air India da Delhi, Mumbai, Khajuraho e da diverse altre città. Tuttavia, ci sono anche le compagnie aeree Jet Airways e Sahara Airlines che operano voli interni verso la destinazione. Chi invece preferisce viaggiare in treno, deve sapere che i collegamenti esistono, ma le distanze sono importanti. Da New Delhi, ad esempio, a bordo del Kashi Vishwanath Express si impiegano ben 18 ore. Ancora, chi vuole infine affidarsi a dei tour operator locali per spostamenti o visite guidate, può contattare a New Delhi India Package Tour (www.hiredriverindia.com) oppure a Varanasi Jatak Travel. Per ulteriori informazioni, scrivere all’Ufficio del Turismo Indiano locale (goitovns@satyam.net.in) o visitare i siti www.indiatourismmilan.com e  www.incredibleindia.org.

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